Allarme Le Pen: voglio vietare elezioni democratiche in Europa
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“Ci vogliono criminalizzare”: il sistema liberale contro la volontà dei popoli
“Ci vogliono criminalizzare”, ha tuonato Marine Le Pen a Quarta Repubblica il 12 maggio 2025, denunciando il tentativo del sistema liberale di soffocare i partiti sovranisti in Europa. La leader del Rassemblement National, ospite di Nicola Porro, ha puntato il dito contro un’Unione Europea che, a suo dire, censura e vieta chi osa sfidare il dogma dell’integrazione senza confini e del globalismo. “La democrazia deve essere rispettata”, ha ribadito, mentre il suo partito vola sopra il 35% nei sondaggi francesi, ma si scontra con una condanna per presunti fondi Ue mal utilizzati, che l’ha resa temporaneamente ineleggibile.
Non è un caso isolato. In Germania, l’AfD, primo partito nei sondaggi, è sotto attacco: i servizi segreti lo etichettano come “estremista”, aprendo la strada a perquisizioni, sorveglianza e persino a un possibile bando. In Romania, la vittoria di Călin Georgescu è stata annullata con accuse di brogli, spingendo i cittadini a tornare alle urne. Le Pen vede un disegno chiaro: “C’è una tendenza a criminalizzare, vietare e censurare i partiti in contrasto con le posizioni dell’Ue”. È il sistema liberale che, incapace di vincere al voto, ricorre a tribunali e apparati statali per silenziare chi rappresenta milioni di elettori stanchi di un’Europa lontana dai loro bisogni.
Il caso di Le Pen, come quello di AfD o Georgescu, è un monito: il “rispetto della democrazia” di cui parla Bruxelles sembra valere solo quando il risultato piace all’establishment. Altrimenti, si cambia gioco: sentenze, inchieste, divieti. Ma i popoli, come dimostrato dalla mobilitazione rumena, non ci stanno. La battaglia per la sovranità è appena iniziata.
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