Islamici pronti a comprare chiese per trasformarle in moschee: pioggia di soldi dal Qatar

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By V maggio 13, 2025 22:29

Islamici pronti a comprare chiese per trasformarle in moschee: pioggia di soldi dal Qatar

“L’ISLAM COMPRA LE CHIESE ITALIANE CON I SOLDI DEL QATAR: UN’INVASIONE DA FERMARE!”

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L’Italia è sotto assedio islamico: i soldi del Qatar stanno finanziando l’acquisto di luoghi di culto italiani per trasformarli in moschee, un’operazione che minaccia la nostra identità cristiana. Il Qatar, noto per il suo sostegno all’islamizzazione, ha investito milioni di euro in progetti islamici in Italia, come denunciato da Christian Chesnot e Georges Malbrunot: 22 milioni su 45 progetti, tra cui moschee e centri islamici.

Ecco due tra i casi più allarmanti:

Bergamo: La Lega ha bloccato l’acquisto di una ex cappella ospedaliera da trasformare in moschea, ma il tentativo è stato finanziato dal Qatar.

Paderno Dugnano: Il tempio dei Testimoni di Geova è stato venduto a un’associazione islamica, con fondi opachi che potrebbero provenire da Paesi integralisti come il Qatar.

“L’ISLAM INVASIONE DELL’ITALIA: PADERNO DUGNANO E GENOVA SOTTO ASSEDIO, LA SINISTRA COMPLICE, AZZERIAMO L’IMMIGRAZIONE MUSULMANA REGOLARE!”

L’Italia è sotto attacco islamico, e Paderno Dugnano, in provincia di Milano, è l’epicentro di una colonizzazione che sta soffocando la Lombardia e l’intero Paese! Alcune associazioni islamiche, con fondi opachi e illecite, stanno acquistando immobili destinati a luoghi di culto, ultimo caso il tempio dei Testimoni di Geova in via Filippo Meda che vogliono trasformare in una moschea che può ospitare 1.000 persone a turno di preghiera! Un’invasione strisciante, senza regole, senza controlli, che aggira i divieti urbanistici e trasforma le nostre città in teatri di conquista islamica.

“Un islamismo strisciante che silenziosamente si insinua nelle nostre città, senza regole e troppo spesso senza controlli”, tuona Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega, con un allarme che deve risvegliare ogni italiano: “La sinistra e il PD sono complici dell’atteggiamento sovversivo di alcuni gruppi islamici fondamentalisti, che supportano al solo fine di racimolare qualche voto in più”. È un piano strategico: Paderno, snodo nevralgico vicino a Milano, Monza e ai raccordi autostradali, è terra di conquista islamica, e l’unico modo per fermarla è azzerare l’immigrazione musulmana regolare – basta ingressi, basta permessi – prima che sia troppo tardi!

Paderno Dugnano: un califfato in Lombardia

Il PD sta svendendo l’Italia: l’associazione islamica di via Filippo Meda è la stessa che per anni ha occupato abusivamente un seminterrato al Villaggio Ambrosiano, sgomberata solo nel 2023 dopo proteste. “La sinistra è complice dei gruppi islamici per qualche voto in più”, conferma Silvia Sardone, mentre il 70% degli immobili del quartiere ospita egiziani, e le attività commerciali straniere proliferano, isolando i cittadini italiani che gridano: “Siamo emarginati nella nostra città!” Il sindaco PD Anna Varisco, invece, ignora il pericolo e blatera di “dialogo costruttivo”, citando il Papa per giustificare la resa. “L’Islam non si integra, invade”, gridava Fallaci, e a Paderno Dugnano si vive il terrore: scuole come la primaria Eugenio Curiel hanno oltre il 50% di studenti stranieri, e le donne velate dominano le strade! I fondi per queste moschee sono un mistero: “Non si sa nulla sulla provenienza, il timore è che i soldi arrivino dai Paesi islamici più integralisti e radicali”, avverte Cisint. Mentre Piantedosi è in tour in Bangladesh a chiedere più immigrati e il partito di maggioranza relativa fa campagna acquisti, l’Italia sta diventando un califfato!

Cisint denuncia: “La situazione è molto differente e mette in luce con tutta evidenza uno dei nodi fondamentali del processo di islamizzazione. Tra il nostro Stato e la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, infatti, già nel 1999 è stata stipulata l’intesa prevista ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione, poi nel 2007. In quell’intesa, si impegnano ad attenersi a ciò che non contrasta con l’ordinamento giuridico, che viene quindi formalmente riconosciuto. Questo documento è fondamentale perché regola la vita di questo movimento religioso secondo i canoni del nostro Stato, compresi il matrimonio, le festività, il regime tributario. Nel caso dell’Islam, non c’è niente del genere. Se questa religione non vuole disciplinare le loro regole di comportamento, luoghi di preghiera e finanze è perché considerano come un grave reato la rinuncia ai principi stabiliti dalla fede coranica”. L’Islam, a differenza delle nostre società, si fonda sulla sovranità di Allah, e “le nostre leggi nei settori cruciali prevedono comportamenti contrari rispetto a quelli praticati dai musulmani, dalla sopraffazione delle donne fino alla poligamia”. La strategia islamica è chiara: “Sì, questo è il loro metodo: si insediano in attività commerciali dismesse con la scusa dell’associazione o, come in questo caso, in scantinati e realizzano la loro moschea irregolare in barba ad ogni regola e creando forti disagi ai residenti, che troppo spesso si trovano ostaggi a casa propria. Un islamismo strisciante che silenziosamente si insinua nelle nostre città, senza regole e troppo spesso senza controlli, in nome di un politicamente corretto della sinistra, che si volta dall’altra parte. Le amministrazioni comunali devono avere la responsabilità di intervenire, altrimenti sono complici o conniventi di queste illegalità”.

Genova: il PD consegna la città all’Islam

Non è solo Paderno Dugnano: Genova è sotto attacco islamico, e il PD, con il consigliere Simohamed Kaabour e il candidato sindaco Silvia Salis, che promettono una grande moschea in caso di vittoria alle prossime Comunali, tradisce il proprio elettorato a favore di quello che sperano essere il loro elettorato futuro: i musulmani. Kaabour, infiltrato islamico nel PD, ha presentato a dicembre 2024 un ordine del giorno per istituire un tavolo permanente con la comunità musulmana e promuovere una moschea, respinto dalla maggioranza di centrodestra. Salis ha denunciato: “La giunta di destra si conferma ostaggio delle proprie contraddizioni. La stessa amministrazione che da anni si oppone con fermezza alla costruzione di luoghi di preghiera per i musulmani, ha respinto il mio ordine del giorno che chiedeva l’istituzione di un tavolo permanente di confronto con la comunità musulmana per la realizzazione di una moschea e di un centro per il dialogo interreligioso.”. Kaabour, consigliere PD e ricandidato a Tursi, è l’emblema dell’infiltrazione islamica nel partito.

La Lega, con Francesca Corso e Renato Falcidia, attacca: “I genovesi sono avvisati. La realizzazione di una grande moschea a Genova è un tema attuale e concreto. La Lega non racconta frottole ai cittadini. Al di là delle polemiche da campagna elettorale, il Partito Democratico e la loro candidata a sindaco Silvia Salis, per il tramite del consigliere comunale Simohamed Kaabour, ricandidato a Tursi per il Pd, dopo alcuni giorni ci hanno risposto e, in sostanza, hanno ammesso che la sinistra vuole realizzare una moschea a Genova. Il progetto, ancorché volutamente non sbandierato ai quattro venti, risulta quindi contenuto, di fatto, nelle loro intenzioni programmatiche per il futuro della nostra città. Noi ribadiamo che, così come in passato avevamo stoppato il progetto al Lagaccio, oggi siamo del tutto contrari. Senza se e senza ma. Ricordiamo che il consigliere comunale del Pd è lo stesso che lo scorso dicembre, con un ordine del giorno presentato in Sala Rossa, era tornato alla carica invocando la realizzazione di una moschea in città. Con il centrodestra compatto a Tursi il provvedimento non era passato, ma se ora dovesse vincere la sinistra il risultato non sarebbe senz’altro lo stesso perché, in realtà, loro non hanno mai accantonato questa battaglia ideologica. Pertanto, con ‘Silvia Salis sindaca’ il triste domani è quello che il baluardo della Lega e la maggioranza del popolo genovese sono stati capaci di impedire ieri. Con noi una grande moschea a Genova non si farà mai.”. La soluzione è solo una: azzeriamo l’immigrazione islamica regolare – basta ingressi, basta permessi – e torniamo allo ius sanguinis integrale. Altrimenti saranno sempre di più e poi diventeranno italiani sulla carta, e i Kaabour diventeranno sindaci e padroni delle nostre città. L’Italia non si arrende all’Islam! Svegliamoci, ora, prima che sia troppo tardi!

Islamici pronti a comprare chiese per trasformarle in moschee: pioggia di soldi dal Qatar ultima modifica: 2025-05-13T22:29:27+00:00 da V
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