Libia nel caos, 700mila africani pronti a partire: dov’è il blocco navale?
Related Articles
Libia nel Caos, l’Italia Sotto Scacco: Serve un Blocco Navale e l’Occupazione dei Porti Subito!
La Libia è di nuovo una polveriera pronta a esplodere, e l’Italia è la prima a pagarne le conseguenze. L’uccisione di Abdelghani al-Kikli, potente capo delle milizie e leader dell’Apparato di Supporto e Stabilità, ha scatenato violenti scontri a Tripoli, nonostante un fragile cessate il fuoco. Le strade della capitale sono tornate a essere un campo di battaglia, con le forze governative che aprono il fuoco sui manifestanti che chiedono le dimissioni del premier Abdulhamid Dbeibah. In questo scenario di caos, 130 stranieri – tra cui oltre 100 italiani, principalmente imprenditori e membri di una delegazione economica – sono stati evacuati d’urgenza. Ma il vero allarme arriva dal Copasir: in Libia ci sono 700 mila migranti irregolari, un bubbone che rischia di travolgere l’Italia se non agiamo ora con un blocco navale e l’occupazione militare dei porti libici!

VERIFICA NOTIZIA
La situazione è fuori controllo. Le milizie rivali si contendono il potere, Haftar muove le sue truppe da Bengasi verso Sirte, e il vuoto di potere a Tripoli minaccia gli accordi su gas e migranti su cui l’Italia ha investito anni. Senza un’autorità centrale, il controllo delle coste libiche – da cui partono i barconi diretti verso le nostre coste – è impossibile. I numeri parlano chiaro: 700 mila migranti irregolari sono pronti a salpare, e l’Italia, porta d’Europa, è il primo bersaglio. Questo non è un problema umanitario, è una questione di sicurezza nazionale! Intanto, a Roma, si parla di Ucraina e Libano, dove teniamo mille soldati a fare da scudi umani in una missione inutile, mentre il nostro vero interesse strategico è a pochi chilometri dalle nostre coste, in Libia.
Non è più tempo di mezze misure. Il governo Meloni deve agire con decisione: serve un blocco navale immediato per fermare i flussi migratori e un’occupazione militare dei principali porti libici per garantire il controllo delle coste. Non possiamo permetterci di lasciare Tripoli nelle mani di milizie che trafficano esseri umani e destabilizzano il Mediterraneo.
Non serve occupare la capitale. Basta occupare un porto dove riportare i clandestini. Ma deve essere dichiarato il blocco navale e l’emergenza sottraendo il tutto dalle grinfie della magistratura. La vera guerra è demografica.
Le toghe rosse bloccano i rimpatri – come i 14 clandestini, tra cui stupratori, liberati dalla Corte d’Appello – e il governo Meloni non mantiene le promesse: i centri in Albania sono fermi, i rimpatri un miraggio. Intanto, Trump deporta in Libia, mostrando che si può fare. Perché noi no? La Libia non è l’Ucraina, non è il Libano: è il nostro confine meridionale, il nostro interesse vitale. Basta con le missioni inutili all’estero: ritiriamo i soldati dal Libano e schieriamoli in Libia per proteggere l’Italia. Serve un’azione drastica: blocco navale, occupazione dei porti, chiusura dei confini. L’Italia non può essere il campo profughi d’Europa: riprendiamoci la nostra sicurezza, ora!
Vorrei aggiungere alla lista dei leccaculo vespiasiani il dottor mensurati di radiorai1 che si ostina a ripetere due cose: la prima è che fare il militare è una perdita di tempo perchè lui ha perso un anno di vita, così dice, e che non bisogna preoccuparsi dei baluba che sbarcano perchè sono solo di passaggio e vogliono andare in Germania, perchè lo dice lui…
Il governo dice che sta contrastando l’immigrazione clandestina, ma ne sono sbarcati altri 1200 in 3 giorni. Ste fogne di merda al governo, rivotateli voi…