Ragazzino trascinato via mentre torna da scuola: «Immigrato lo teneva per il collo puntandogli il coltello e gli sesso»
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Modena, Tentata Violenza su un 17enne: Straniero Pericoloso in Agguato, le Nostre Strade Non Sono Più Sicure!

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Un episodio gravissimo ha scosso la comunità di Modena, evidenziando ancora una volta il pericolo rappresentato dall’immigrazione incontrollata: un ragazzo di 17 anni è stato aggredito da uno straniero mentre percorreva una pista ciclabile abbandonata, piena di cespugli, in una zona che dovrebbe essere sicura per i nostri giovani. L’aggressore, un uomo descritto come africano, ha tentato di abusare del minore, minacciandolo con un coltello e trascinandolo sull’erba. Solo la prontezza del ragazzo, che è riuscito a scappare, ha evitato una tragedia, ma questo episodio è un grido d’allarme: le nostre strade non sono più sicure, e i nostri figli sono in pericolo!
I fatti risalgono a ieri pomeriggio, lungo una pista ciclabile isolata di Modena. Il 17enne, di ritorno da scuola, è stato avvicinato da uno straniero che, con fare subdolo, ha prima iniziato a riprenderlo con il telefonino, poi gli ha chiesto come si chiamasse e se usasse i social network. Insospettito, il ragazzo ha tentato di allontanarsi in bicicletta, ma l’uomo ha estratto un coltello dalla tasca, lo ha afferrato per un braccio e lo ha trascinato verso un cespuglio, buttandolo sull’erba. “Lo teneva per il collo, puntandogli il coltello, e gli chiedeva atti sessuali”, ha raccontato la madre, sconvolta, che ha preferito rimanere anonima per tutelare il figlio minorenne. Dopo qualche secondo di terrore, il giovane è riuscito a liberarsi con una gomitata e a fuggire, tornando a casa in stato di shock.
“Questa area deve essere più controllata, ci passano tanti giovani e tante donne. È una zona piena di cespugli, dove è facile nascondersi”, ha aggiunto la madre, che insieme al figlio ha sporto denuncia ai carabinieri. I militari sono intervenuti sul posto, raccogliendo elementi utili e acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, nella speranza di identificare l’aggressore, ancora a piede libero. Ma la paura resta: questo straniero, che si avvicina con modi amichevoli per poi rivelarsi un predatore, potrebbe colpire ancora.
Non è un caso isolato.
Le toghe rosse bloccano i rimpatri – come i 14 clandestini, tra cui stupratori, liberati dalla Corte d’Appello – e il governo Meloni non mantiene le promesse: i centri in Albania sono fermi, i rimpatri un miraggio. Intanto, Trump deporta in Libia, mostrando che si può fare. Perché noi no?
Serve un’azione immediata: più controlli, espulsioni di massa, chiusura dei confini. I nostri ragazzi meritano di vivere senza paura, non di essere prede di stranieri violenti che si nascondono nei cespugli. Modena, e l’Italia intera, non possono diventare terre di caccia: proteggiamo i nostri figli, ora!
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