Piantedosi celebra rimpatrio di 1 immigrato mentre ne sbarcano 300 al giorno

L’Italia è un Paese sotto attacco, invaso da un’orda di clandestini che il governo non riesce – o non vuole – fermare. Ieri, altri 137 clandestini hanno profanato le coste di Lampedusa, portando il totale del 2025 a un allarmante 19.446, già oltre i 18.593 dello stesso periodo del 2024. Ma il vero orrore emerge calcolando il disastro da quando Matteo Piantedosi è ministro dell’Interno, settembre 2022: 269.189 clandestini sbarcati, una catastrofe che sta soffocando i centri di accoglienza e devastando la sicurezza nazionale. Dov’è il blocco navale promesso? Dove sono i rimpatri di massa? E perché il ministro celebra un singolo rimpatrio mentre 137 clandestini ci invadono in un solo giorno?

I numeri sono un grido di allarme. Nel 2023, 157.652 clandestini hanno invaso l’Italia; nel 2024, 66.137; e nel 2025, con 19.446 arrivi in appena cinque mesi, si rischia di tornare ai livelli record di due anni fa. Tra questi, 2.994 minori non accompagnati, che il governo tratta come vittime ma che spesso si rivelano delinquenti. A Catania, minori egiziani sbarcati come “non accompagnati” hanno stuprato in gruppo una tredicenne. A Bologna, sono responsabili di omicidi, stupri e spaccio, con il questore che ammette “problemi di integrazione”. A Milano, la Corte d’Appello denuncia un’esplosione di reati – furti, aggressioni, violenze sessuali – commessi da minori clandestini. E il copione si ripete a Genova, Trieste, e ovunque vengano trasferiti, trasformando le nostre città in teatri di crimine.

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Il progetto Albania? Una barzelletta. Solo 28 clandestini trasferiti a Gjader venerdì, contro 191 sbarcati a Lampedusa in una notte. Dei 43 nel Cpr albanese, 16 sono stati rimpatriati, 5 riportati in Italia per motivi di salute, e 18 hanno evitato il trattenimento fino a una sentenza della Cassazione. Intanto, gli hotspot italiani scoppiano: a Lampedusa, 495 clandestini sono ammassati, di cui 64 minori, e 239 sono stati trasferiti a Porto Empedocle, come se spostarli risolvesse il caos. Le nazionalità? 6.500 bengalesi, seguiti da eritrei, pakistani ed egiziani, quasi tutti uomini adulti che chiedono asilo o sussidi, non certo rifugio da guerre.

E la sicurezza? Un disastro. Oltre la metà delle domande d’asilo viene rigettata, ma i rimpatri sono una chimera. Centinaia di clandestini restano in Italia senza documenti, fuori controllo, pronti a delinquere. Ieri, Piantedosi ha avuto il coraggio di vantarsi su Facebook per un singolo rimpatrio, mentre 137 clandestini sbarcavano indisturbati. Un gesto che grida impotenza: se un’espulsione fa notizia, il sistema è al collasso. A Modena, circa 1.400 clandestini occupano centri di accoglienza, ma la Prefettura tace sui numeri reali, lasciando i cittadini all’oscuro.

Il blocco navale? Una promessa da campagna elettorale svanita nel nulla. I barconi arrivano senza sosta, gli scafisti incassano 5.000 dollari a testa, e le ong continuano a fare da taxi del Mediterraneo. I centri di accoglienza sono bombe a orologeria: fragili, sovraffollati, incapaci di garantire sicurezza o integrazione. Le risorse pubbliche vengono sperperate per mantenere un’orda che non vogliamo, mentre gli italiani vivono nel terrore di stupri, rapine e spaccio.

Basta con questa invasione! Piantedosi deve smettere di celebrare briciole e agire: frontiere sigillate, respingimenti in mare, rimpatri immediati. I minori delinquenti? Espulsioni senza sconti, non “percorsi di recupero”. L’Italia non è il campo profughi d’Europa, né il paradiso di stupratori e ladri. Se il governo non ferma questo scempio, tradirà ogni italiano. Agite ora, o il Paese è perduto!

Piantedosi celebra rimpatrio di 1 immigrato mentre ne sbarcano 300 al giorno ultima modifica: 2025-05-17T17:01:29+00:00 da V