Per la sinistra dobbiamo dare cittadinanza a immigrati perché “Sinner e Paolini non sono italiani”
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No alla cittadinanza facile: basta usare Paolini per propaganda pro-invasione
Mentre il referendum per la cittadinanza facile interessa solo agli invasati del PD, la sinistra tira fuori l’ennesimo trucco: spacciare Jasmine Paolini, tennista azzurra, come “figlia di immigrati” per promuovere il loro progetto di svendita dell’italianità. Peccato che Paolini sia italiana, nata a Castelnuovo di Garfagnana da papà Ugo, italiano al 100%, e da mamma Jacqueline, cittadina polacca.
Jasmine è cittadina per ius sanguinis, non per qualche legge permissiva. Eppure, i progressisti la sbandierano come simbolo di un’Italia “aperta”, mentre il compagno Corrado Augias attacca Jannik Sinner, reo di essere “italiano per caso e riluttante” solo perché altoatesino. Due pesi, due misure: Paolini usata come manifesto pro-immigrazione, Sinner denigrato perché non abbastanza “conforme” al loro mito multiculturale.
Questa è propaganda sporca. Usare una tennista italiana, figlia di un italiano, per spingere una riforma che regalerebbe la cittadinanza a milioni di “maranza” è un insulto all’intelligenza.
E poi, ragioniamo: anche se Paolini fosse straniera, dovremmo aprire le porte a un’invasione di massa solo perché ha vinto un WTA 1000? Con questa logica, naturalizziamo chiunque pur di vincere medaglie, svendendo la nostra identità per un trofeo. La cittadinanza non è un premio di consolazione, è un legame di sangue, storia e cultura. Basta giochetti: l’Italia non è in vendita, né per un referendum né per una vittoria a tennis.
Devono dimostrare che i baluba sono superiori, per compiacere il porco padrone soros e allora li infilano dappertutto per fare capire che sia normale averli attorno in Europa.
E si arriva al ridicolo quando, come ho fatto io, rifiuti un acquisto perchè pubblicizzato in tv da baluba: mica delle caramelle, parlo della concessionaria Mercedes locale che voleva farmi un’offerta interessante, ci sono rimasti di cacca quando gli ho fatto notare che ero bianco e non corrispondevo al loro target…