Picchiato dai nordafricani mentre va a scuola: Como in mano ai maranza
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Azzerare ricongiungimenti familiari.
Como, baby gang di immigrati terrorizza studenti: “Mio figlio preso a pugni per una sigaretta, basta!”

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La violenza degli immigrati di seconda generazione ha colpito ancora: questa mattina, alle 7:45, in piazza Vittoria, un minorenne italiano è stato aggredito da tre giovani stranieri, probabilmente nordafricani, solo per aver rifiutato di dare una sigaretta. La madre, furiosa, ha denunciato tutto prima su Facebook e poi alla redazione de Il Giorno: “Mio figlio è stato colpito con pugni allo stomaco, da solo contro tre. È sotto shock, con segni evidenti, ma è andato a scuola lo stesso. Non è la prima volta: in passato gli hanno rubato sigarette nella stessa zona. Quanto ancora dobbiamo aspettare prima che le autorità intervengano?”
Il ragazzo, che voleva raggiungere un compagno in arrivo con il bus, è stato circondato e picchiato. “Non aveva sigarette con sé, e l’hanno punito per questo”, racconta la mamma. Nonostante la paura – “Sa che sono minorenni, che torneranno lì tra due giorni e ha paura di ritorsioni” – la donna ha sporto denuncia, esasperata: “Le forze dell’ordine devono sapere che i nostri figli hanno paura. Servono presidi negli orari di ingresso e uscita da scuola. Questi episodi si ripetono da troppo tempo!” In piazza, altri ragazzini, spaventati, non sono intervenuti: “Sanno che questi immigrati non esitano a tirare fuori un coltello”, aggiunge amareggiata.
Piazza Vittoria è diventata terra di nessuno, ostaggio di baby gang di seconda generazione che parlano italiano ma rifiutano ogni regola.
Da Como a Bologna, dove un 13enne è stato umiliato per 2 euro, i maranza seminano terrore, e lo Stato resta a guardare. “Non è possibile che i nostri figli abbiano paura di aspettare un bus”, tuona la madre, pronta a una petizione o a una protesta davanti alla Prefettura. Basta col fallimento dell’immigrazione: serve tolleranza zero, espulsioni immediate, revoca della cittadinanza per chi delinque. Como non può essere una giungla dove i nostri ragazzi vengono picchiati per una sigaretta. Sveglia, autorità, prima che ci scappi il morto!
Ah ci vorrebbe l’innominabile A.H.!