Lettera alla UE, Meloni chiede il permesso di difendere i cittadini dagli immigrati

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By V maggio 23, 2025 13:48

Lettera alla UE, Meloni chiede il permesso di difendere i cittadini dagli immigrati

Sei stata votata per fare il blocco navale, non per scrivere letterine inutili alla Von der Leyen.

L’Europa ostaggio della burocrazia: chi chiede il permesso a Bruxelles per difendere i propri popoli sbaglia

L’immigrazione di massa è una minaccia costante, un’onda che erode identità, sicurezza e coesione sociale. Eppure, c’è chi, come i leader di Italia, Danimarca e altri sette Paesi europei, si rivolge alla UE con una lettera congiunta, quasi implorando un permesso per proteggere le proprie nazioni. È un errore clamoroso: aspettare il consenso di Strasburgo per agire contro un fenomeno che non ammette esitazioni è un atto di debolezza che tradisce i cittadini.

La lettera firmata da Giorgia Meloni, Mette Frederiksen e altri leader di Austria, Belgio, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Repubblica Ceca chiede una “nuova conversazione” sull’interpretazione della Cedu. Si lamentano che la Corte impedisca l’espulsione di criminali stranieri, limitando la capacità degli Stati di garantire sicurezza. Denunciano “paradossi” che vedono i diritti umani usati per proteggere chi minaccia le democrazie. Ma perché piegarsi a un’istituzione sovranazionale che sembra più interessata a vincoli astratti che alla realtà? La sicurezza dei popoli non può dipendere da un timbro burocratico.

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L’immigrazione di massa non è un’opportunità, come qualcuno vorrebbe far credere. È un peso che grava sulle spalle delle nazioni, portando criminalità, società parallele e un’erosione culturale che i firmatari stessi riconoscono, pur con toni cauti. La lettera ammette che alcuni immigrati “scelgono di non integrarsi”, vivendo in enclave che rifiutano i valori di democrazia, uguaglianza e libertà. Altri, una minoranza ma non trascurabile, commettono crimini, minando le fondamenta delle società ospitanti. Questi sono fatti, non opinioni. Eppure, invece di agire con decisione, si cerca il dialogo con un’Europa che troppo spesso si è dimostrata sorda.

Meloni e Frederiksen parlano di “deterrenza” e di accordi come quello con l’Albania per scoraggiare i trafficanti. Ma queste sono mezze misure, palliativi di fronte a un problema che richiede soluzioni radicali. La migrazione come arma ibrida, usata da Stati ostili per destabilizzare, non è una teoria complottista: è una realtà geopolitica. Aspettare che Bruxelles o Strasburgo concedano il via libera per chiudere le frontiere o espellere chi delinque è come chiedere il permesso di spegnere un incendio mentre la casa brucia.

La vera democrazia non si piega a vincoli esterni. I leader che si rivolgono alla UE, pur con buone intenzioni, sbagliano bersaglio. Non serve “rafforzare” i diritti umani con nuove interpretazioni: serve agire, subito, senza delegare la sovranità a un’istituzione lontana dai bisogni reali. L’Italia, la Danimarca e gli altri Paesi firmatari devono smettere di cercare approvazione e prendere in mano il proprio destino. La difesa dei popoli non si negozia, non si discute, non si rimanda. Chi aspetta il permesso di Strasburgo ha già perso.

Lettera alla UE, Meloni chiede il permesso di difendere i cittadini dagli immigrati ultima modifica: 2025-05-23T13:48:41+00:00 da V
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By V maggio 23, 2025 13:48
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1 Comment

  1. lorenzoblu maggio 23, 14:46

    Sguattera senza cervello. Come i coglioni che l hanno votata…. I servi chiedono il permesdo i leader agiscono ed impongono agli altri le proprie idee, ad avercele..

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