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Torino, aveva seguito e molestato su un tram una ragazzina di 16 anni per 4 giorni, poi si era appostato e l’ha violentata

👉 arrestato un 27enne gambiano, ospite di un centro di accoglienza, che potrebbe aver molestato anche altre ragazzine

Quante altre giovani vite dovranno… pic.twitter.com/WDzD6bAlfA

— Francesca Totolo (@fratotolo2) May 23, 2025

Torino, ennesimo orrore: 27enne gambiano violenta una 16enne, l’Italia ostaggio dei barconi!
Torino è una città violata, ridotta a terreno di caccia da clandestini che il governo accoglie a braccia aperte. Il 16 aprile 2025, un 27enne gambiano, arrivato su un barcone e ospitato in un centro di accoglienza, ha trasformato la vita di una 16enne in un incubo. Per quattro giorni l’ha seguita e molestata sul tram della linea 4, nel quartiere Barriera di Milano, per poi appostarsi e violentarla nell’androne di un palazzo. Un crimine disgustoso, ma non isolato: gli inquirenti sospettano che abbia molestato altre ragazzine. Quante altre giovani vite dovranno essere sacrificate sull’altare dei porti aperti? Basta con questa invasione criminale!
Un predatore accolto coi nostri soldi
L’aggressore, residente in un centro migranti, ha perseguitato la vittima con una freddezza agghiacciante. Due episodi sul tram, uno dieci giorni prima, poi l’attesa ossessiva fuori dall’appartamento della nonna della ragazza, dove l’ha aggredita. Le telecamere e la denuncia della giovane hanno portato al suo arresto da parte dei carabinieri della stazione Monviso, ma il danno è irreparabile. La 16enne vive nel terrore, e la comunità è sconvolta. Questo mostro, che viveva a spese degli italiani, è il prodotto di un sistema folle: barconi che scaricano migliaia di clandestini, centri di accoglienza che diventano covi di criminali, e un governo che tace. Nel 2025, 269.898 migranti sono sbarcati, 300 al giorno, molti dei quali delinquenti come questo gambiano.
Barriera di Milano: un quartiere in ostaggio
Barriera di Milano è una polveriera, dove spaccio, rapine e violenze sono all’ordine del giorno. Lo stesso quartiere ha visto una 14enne aggredita da un gruppo di rom per aver lasciato un fidanzato, e ora questa violenza su una 16enne. I residenti gridano: “Siamo abbandonati!”. I centri sociali e le ong, complici di questa catastrofe, difendono i “poveri migranti” mentre le nostre figlie non possono più uscire di casa. La mafia nigeriana a Sassari, i minori criminali a Catania, i pakistani violenti a Bologna: l’Italia è sotto attacco, e Torino è l’ennesima vittima di un’invasione senza freni.
Il governo complice: dove sono i rimpatri?
Dov’è il blocco navale promesso? Perché i barconi continuano ad arrivare, con 531 clandestini sbarcati il 22 maggio tra Lampedusa, Ancona e Bari? I centri di accoglienza sono bombe a orologeria, i rimpatri un’utopia, e Piantedosi si vanta di arresti simbolici mentre le nostre città affondano. Questo gambiano, come migliaia di altri, non sarebbe mai dovuto entrare in Italia. Invece, è stato accolto, nutrito e lasciato libero di violentare. È un’umiliazione per ogni italiano!
Basta sacrifici: l’Italia deve ribellarsi!
Con 300 clandestini al giorno e crimini che dilagano, l’Italia è al collasso. Non possiamo più tollerare che le nostre figlie paghino il prezzo del buonismo. Basta porti aperti, basta ong che traghettano criminali, basta centri di accoglienza che proteggono predatori! Servono respingimenti immediati, espulsioni di massa e frontiere blindate. La sicurezza degli italiani viene prima di tutto. Piantedosi, smetti di dormire: agisci o sparisci! Se non fermiamo questa invasione ora, non ci sarà più un’Italia da salvare. Sveglia, o sarà la fine