La Sharia nelle moschee: un’ideologia di sottomissione

L’inviata di Fuori dal Coro, Serena Pizzi, ha smascherato la verità agghiacciante nelle moschee italiane. A Crema, un imam ha dichiarato senza vergogna: “La donna è sotto il marito, deve obbedire per ottenere il paradiso”. E sulla poligamia? “La Sharia permette all’uomo di avere fino a cinque mogli, se può soddisfarle”. Queste non sono opinioni: sono proclami di un’ideologia che giustifica la sottomissione femminile e disprezza le nostre leggi. A Monfalcone, Cisint ha combattuto contro moschee abusive, ma il PD, affamato di voti islamici, ha sostenuto le comunità musulmane, come dimostrato dal flop del partito “Italia Plurale” alle elezioni locali.

Un piano subdolo: infiltrazione e conquista

Cisint avverte: “Gli islamisti si insinuano con maniere morbide, moderate, ma il loro obiettivo è chiaro: quando avranno i numeri, imporranno la Sharia”. Da Bologna, con le sue 50 moschee finanziate dal Qatar, a Mazara del Vallo, enclave islamica, il piano è inarrestabile. Le scuole sono il loro campo di battaglia: a Treviso, bambini cristiani sono stati portati a pregare in moschee, mentre a Crema si insegna che le donne devono essere sottomesse. L’UCOII, legato alla Fratellanza Musulmana, orchestra questa conquista, mentre la sinistra tace, vendendo l’Italia per un pugno di voti.

Fermiamo l’islamizzazione: è ora di agire

Non c’è più tempo per il buonismo. L’Islam radicale, come dimostrato a Massa Lombarda dove una donna è stata aggredita per non portare il velo, è una minaccia esistenziale. Chiediamo:

• Espulsione di chi non rispetta le nostre leggi.
• Chiusura delle moschee radicali e stop ai finanziamenti esteri.
• Blocco totale dell’immigrazione musulmana.

La sinistra, con il suo silenzio complice, sta consegnando l’Italia alla Sharia. Cisint ha ragione: ci aspetta un “periodo drammatico” se non reagiamo. L’Italia è nostra: salviamola prima che la democrazia crolli!