Giudice blocca i dazi di Trump, anche in America le toghe vogliono governare al posto degli eletti dal popolo
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I giudici globali contro Trump: l’ennesimo golpe della magistratura che vuole governare al posto del popolo

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Un tribunale del commercio internazionale con sede a New York ha bloccato i dazi di Donald Trump, dichiarando il 29 maggio 2025 che il presidente ha “oltrepassato la sua autorità” nell’imporli su larga scala – tariffe che andavano dal 10% per oltre 75 Paesi (dopo la pausa di 90 giorni annunciata ad aprile) al 125% per la Cina. La decisione ha scatenato il caos: Wall Street vacilla, con l’S&P 500 che perde il 2,3% in poche ore, mentre la Casa Bianca annuncia un appello immediato, parlando di “golpe dei giudici non eletti”. È l’ennesima prova di una rete di magistrati globali che, in tutto il mondo, pretende di governare al posto dei leader scelti democraticamente, calpestando la sovranità popolare.
I dazi di Trump, introdotti il 2 aprile 2025, erano una risposta strategica alla Cina e un tentativo di riequilibrare il commercio globale, riportando la produzione in Occidente. L’Italia, con un deficit commerciale di 41,1 miliardi di euro con Pechino nel 2023 (dati Eurostat), avrebbe potuto beneficiarne, proteggendo le sue PMI dalla concorrenza sleale. Ma questa sentenza non è solo un attacco a Trump: è un colpo alla volontà popolare. Trump, eletto per rappresentare gli interessi degli americani, viene scavalcato da giudici che nessuno ha votato, parte di una rete globale che da anni cerca di imporre la sua agenda. La Casa Bianca ha ragione a denunciare un “golpe”: questi magistrati non rispondono ai cittadini, ma a un’élite globalista che vuole un mondo senza confini, dove le multinazionali prosperano a scapito della classe media.
Non è la prima volta che assistiamo a un’ingerenza del genere. In Europa, la Corte di Giustizia dell’UE ha spesso bloccato leggi nazionali, come quelle sull’immigrazione, per imporre il dogma delle frontiere aperte, mentre in Italia i giudici hanno ostacolato politiche di controllo dei flussi migratori. La sinistra globalista, che applaude queste sentenze, non si rende conto del danno: delegare il potere a una casta di giudici non eletti significa svuotare la democrazia. Se i dazi di Trump erano una minaccia per i profitti delle corporation – i 500 più ricchi al mondo hanno perso 485 miliardi in due giorni ad aprile, secondo Bloomberg – la sentenza di New York è una vittoria per chi vuole mantenere il sistema così com’è: squilibrato e a favore delle élite.
Basta con i giudici che governano al posto degli eletti: la democrazia non può essere ostaggio di una casta che risponde solo a sé stessa. È ora di restituire il potere al popolo, in Italia come negli Usa.
Presuppongono che Trump gli faccia un culo come una casa. Se questi giudici pensano di imitare quelli italiani con lui hanno sbagliato elemento.
cosa aspetta a far arrestare questi giudici di sinistra venduti al nemico?