Serve più patriarcato per salvare l’Italia: l’assenza del padre ha generato mostri
Related Articles
Non è un caso se le società dove più si uccidono e stuprano le donne sono quelle scandinave. Dove la famiglia è scomparsa e il patriarcato è solo quello islamico.
“Come si fa a parlare di patriarcato quando è scomparsa la figura del padre?”
Il sociologo Ricolfi ha centrato proprio il punto.Ed è verissimo che è scomparsa la visione positiva del padre: questa società debole crea ragazzi fragili e narcisisti. pic.twitter.com/BJhOcemIBD
— Francesca Totolo (@fratotolo2) May 30, 2025
“Come si fa a parlare di patriarcato quando è scomparsa la figura del padre?” Questa riflessione del sociologo Luca Ricolfi colpisce nel segno, smontando la narrazione di un sistema maschile oppressivo e puntando il dito su una crisi ben più profonda: la perdita del ruolo paterno e il suo impatto su una società fragile. La scuola, in questo contesto, deve tornare a essere un luogo di istruzione, non di educazione valoriale, lasciando alla famiglia – con il padre al centro – il compito di formare le nuove generazioni.
La Scuola: Insegnare, Non Indottrinare
La scuola italiana sta vivendo una deriva pericolosa: da spazio di trasmissione del sapere, si è trasformata in un’arena di battaglie ideologiche. Temi come l’educazione sessuale o l’affettività, spesso affrontati con approcci discutibili, rischiano di sostituire l’insegnamento di materie fondamentali con tentativi di plasmare le coscienze degli studenti. La proposta del Ministro Valditara di subordinare l’educazione sessuale al consenso scritto dei genitori è un passo nella giusta direzione: la scuola deve limitarsi a insegnare – biologia, scienze, storia – e lasciare l’educazione morale e valoriale alle famiglie.
Questa visione trova supporto nei dati: un’indagine Istat del 2023 rivela che il 65% dei genitori italiani desidera un maggiore controllo sui contenuti educativi dei figli, soprattutto su temi sensibili come la sessualità. La scuola, come sancito dall’articolo 30 della Costituzione, deve rispettare il primato educativo della famiglia, non sostituirsi a essa.
La Famiglia al Centro, il Padre al Suo Cuore
Ricolfi sottolinea un paradosso: mentre si parla di patriarcato come di un nemico onnipresente, la figura del padre è stata progressivamente cancellata. Non si tratta solo di un’assenza fisica – con il 33% delle famiglie monoparentali guidate da madri sole, secondo Istat – ma di un’erosione culturale. Il padre, un tempo simbolo di guida e responsabilità, è stato ridimensionato a figura marginale, quando non demonizzato come emblema di un’autorità superata.
Questa “società debole” produce ragazzi fragili e narcisisti, privi di modelli positivi. Uno studio della Sapienza Università di Roma (2024) evidenzia un aumento del narcisismo clinico tra i giovani maschi (12% nella fascia 18-25 anni), spesso legato alla mancanza di figure paterne stabili. Casi come quello di Filippo Turetta, autore dell’omicidio di Giulia Cecchettin, non sono figli di un presunto patriarcato, ma di un vuoto educativo in cui i giovani, senza riferimenti, cedono a impulsi incontrollati.
Il padre deve tornare al centro della famiglia, non come figura autoritaria, ma come punto di equilibrio che insegna il rispetto, il sacrificio e la responsabilità. L’Osservatorio Nazionale sull’Infanzia e l’Adolescenza (2024) rivela che il 40% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni non ha figure adulte di riferimento oltre la madre, un dato che sottolinea l’urgenza di ricostruire il ruolo paterno.
Smontare il Mito del Patriarcato
Ricolfi sfida la narrazione del patriarcato come causa di tutti i mali. Dal 1975, con la riforma del diritto di famiglia, il sistema giuridico patriarcale è stato abolito, e oggi uomini e donne hanno parità formale. Eppure, la retorica femminista continua a puntare il dito contro un nemico che non esiste più, ignorando problemi reali come la disgregazione familiare. I dati del Ministero dell’Interno (2023) mostrano che i reati di violenza sessuale sono stabili (circa 5.000 denunce annue), con una componente significativa legata a contesti di marginalità sociale, come l’immigrazione non regolamentata (14% degli autori è di origine romena). Questo suggerisce che la violenza di genere non sia solo una questione di “mascolinità tossica”, ma di fattori complessi che richiedono soluzioni mirate.
Ricostruire una Società Forte
La scuola deve smettere di educare al posto delle famiglie e tornare a essere un pilastro di conoscenza. La famiglia, con il padre come figura centrale, deve riprendere il suo ruolo di guida morale. La proposta di Valditara sull’educazione sessuale è un primo passo, ma serve un cambiamento culturale più ampio: valorizzare la paternità come forza positiva, non come reliquia di un passato oppressivo. Solo così potremo contrastare la fragilità e il narcisismo delle nuove generazioni, costruendo una società che educa cittadini consapevoli e rispettosi.
Ragazzi fragili con il coltello in mano, poi ascoltano le puttanate di oggi che chiamano “musica”…