Ucciso a 13 anni col suo cane da un pusher africano: l’Italia è in guerra
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Milano, 13enne Accoltellato da un Pusher Africano Non Ce l’Ha Fatta: Anche il Suo Cane Ucciso, È Allarme Immigrazione!

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Milano, 30 maggio 2025 – Un dramma sconvolge Milano e accende un faro inquietante sull’immigrazione: un ragazzo di 13 anni, accoltellato due settimane fa da un pusher africano di 27 anni, è morto dopo un’agonia straziante. Il giovane era stato aggredito insieme al suo cane, che non è sopravvissuto all’attacco, mentre il ragazzo, dopo un lungo calvario in ospedale, ha ceduto alle gravi ferite riportate. Questo ennesimo episodio di violenza dimostra quanto l’Italia sia ormai fuori controllo, ostaggio di immigrati che portano morte e terrore nelle nostre città!
L’aggressione risale al 16 maggio, quando il 13enne, mentre passeggiava con il suo cane in una via del centro, è stato avvicinato dal pusher africano, descritto come un uomo con precedenti per spaccio. Secondo quanto emerso, l’uomo ha aggredito il ragazzo con un coltello, colpendolo ripetutamente, e ha ucciso il cane con un fendente letale. L’animale è morto sul colpo, mentre il giovane, trasportato d’urgenza in ospedale, è rimasto in condizioni critiche per due settimane. I medici hanno fatto il possibile, ma le ferite erano troppo gravi: oggi, la tragica notizia della sua morte ha gettato nello sconforto la comunità milanese.
Questo non è un caso isolato, ma l’ennesimo segnale di un’immigrazione che sta distruggendo il tessuto sociale italiano! A Cesena, un senzatetto nigeriano ha ucciso un 58enne nel parco “Dei Principi”; a Rho, un marocchino ha molestato madre e figlia fingendosi corriere; a Modena, uno straniero ha tentato di violentare un 17enne su una pista ciclabile. Il 35% dei detenuti in Italia è straniero, pur rappresentando l’8,5% della popolazione (dati Viminale 2024). È una coincidenza? No, è il fallimento di un’integrazione che non esiste! In Libia, 700 mila migranti irregolari sono pronti a partire, e l’Italia, porta d’Europa, è a rischio di un’invasione senza precedenti.
Le toghe rosse bloccano i rimpatri – come i 14 clandestini, tra cui stupratori, liberati dalla Corte d’Appello – e il governo Meloni non mantiene le promesse: i centri in Albania sono fermi, i rimpatri un miraggio. Intanto, Trump deporta, mostrando che si può fare. Perché noi no? Questo ragazzo e il suo cane meritavano di vivere, non di essere massacrati da un pusher africano che non dovrebbe essere qui. Serve un’azione drastica: espulsioni di massa, revoca della cittadinanza a chi delinque, chiusura dei confini. Milano, e l’Italia intera, meritano sicurezza, non di essere ostaggi di un degrado che ci sta soffocando. Svegliamoci, prima che sia troppo tardi!
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