Due gay sgozzati e sventrati in casa: fermato il terzo convivente
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I DUE LUCA: UNO SGOZZATO, L’ALTRO SVENTRATO. UN DUPLICE OMICIDIO SCUOTE BOLOGNA
Un efferato duplice omicidio ha sconvolto Bologna nella mattina del 2 giugno 2025. Luca Gombi, 50 anni, bolognese, e Luca Monaldi, 54 anni, originario di Arezzo, conviventi e uniti civilmente dal 2023, sono stati trovati morti nel loro appartamento in Piazza dell’Unità, nel quartiere Bolognina. I corpi, rinvenuti in soggiorno in un lago di sangue, presentano ferite da arma da taglio: Monaldi è stato sgozzato, mentre Gombi è stato eviscerato con un profondo taglio all’addome. A dare l’allarme un vicino, che intorno alle 6:30 ha sentito urla provenire dall’abitazione. La polizia, intervenuta sul posto, ha escluso l’ipotesi di omicidio-suicidio, concentrando le indagini su un terzo coinquilino, Gennaro Maffia, 48enne italiano di nascita venezuelana, fermato nel pomeriggio all’aeroporto di Barcellona.

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Le indagini si focalizzano su Maffia, che viveva saltuariamente con la coppia da ottobre 2024, affittando una stanza nell’appartamento. Secondo testimonianze di vicini e parenti, tra i due Luca e il coinquilino c’erano tensioni legate alla vendita dell’immobile. Gombi e Monaldi, intenzionati a trasferirsi in campagna, avevano comunicato a Maffia che avrebbe dovuto lasciare l’alloggio, una decisione che avrebbe generato discussioni accese. Alcuni ipotizzano che la convivenza a tre, in un contesto omosessuale, possa aver alimentato dinamiche relazionali complesse, forse sfociate in gelosie o rancori. Sta di fatto che il terzo incomodo è stato fermato. Gli inquirenti stanno analizzando la scena del crimine, dove sono stati trovati diversi coltelli, per identificare l’arma del delitto e ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
Gennaro Maffia, nato a Caracas da famiglia campana, è stato intercettato a Barcellona poche ore dopo il delitto, su un volo partito da Bologna alle 7:55. La sua fuga, forse diretta verso il Venezuela dove risiede la sua famiglia, è stata bloccata grazie alla rapida azione della Squadra Mobile, supportata dal Servizio Centrale Operativo e dalla Cooperazione Internazionale di Polizia. Il questore di Bologna, Antonio Sbordone, ha definito l’omicidio “particolarmente efferato”, sottolineando che non è legato alla criminalità organizzata ma a dinamiche di contesto urbano o relazionale. La comunità di Bologna, e quella di Terontola, dove Monaldi era molto conosciuto, è sotto shock. Resta da chiarire se Maffia abbia confessato o fornito elementi utili a spiegare cosa abbia scatenato tanta violenza in quell’appartamento al sesto piano.
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