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Sindaco tedesco di Merano irride Inno Mameli

Katharina Zeller, neo sindaco di Merano eletta con la Südtiroler Volkspartei (Svp), continua a far discutere dopo il gesto di togliersi la fascia tricolore durante l’insediamento, un atto che aveva già indignato molti cittadini. In una città equamente divisa tra residenti di lingua italiana e tedesca (circa il 50% ciascuno), Zeller, che ha conquistato il 57,4% dei voti al ballottaggio grazie al sostegno della sinistra italiana, ha compiuto un ulteriore passo controverso: durante le celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica, si è rifiutata di cantare l’Inno di Mameli, rimanendo in silenzio mentre l’inno risuonava. Un gesto percepito come un’offesa ai simboli nazionali e al sentimento italiano, che ha riacceso le polemiche in una comunità già sensibile alle tensioni etniche. L’ex sindaco Dario Dal Medico ha commentato: “È un insulto a tutti i meranesi che credono nell’unità dell’Italia”.

La sua vittoria, resa possibile dai voti del Pd e della candidata del centrosinistra Ulrike Ceresara, evidenzia una dinamica politica significativa: la comunità tedesca, con il supporto di una minoranza di sinistra italiana, ha preso il controllo di Merano dopo 10 anni. Tuttavia, il rifiuto di onorare l’Inno di Mameli, simbolo dell’unità nazionale, rischia di alienare proprio quella parte di elettorato italiano che l’ha sostenuta. L’assessore provinciale Christian Bianchi (Forza Italia) ha dichiarato: “Zeller dimostra disprezzo per l’Italia. I meranesi di lingua italiana che l’hanno votata meritano rispetto, non scherno”. Questo episodio solleva interrogativi sul futuro del dialogo interetnico a Merano e su come gesti simili possano influenzare gli equilibri in altre realtà italiane, qualora comunità di origine straniera, come quella musulmana, raggiungessero un peso demografico simile ai tedeschi di Bolzano (circa 70.000 persone).