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Francia, Caccia al Bianco Dopo la Vittoria del PSG: Violenze Razziste Sconvolgono Nantes

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Non solo a Parigi, le violenze. A Nantes, la notte di sabato 31 maggio, un bus è stato completamente devastato lungo il cours des 50 Otages e un negozio è stato saccheggiato da una folla di immigrati di quarta generazione inferocita.

Ma ciò che emerge dai resoconti è un dettaglio agghiacciante: una vera e propria caccia al bianco, con insulti e minacce razziste che hanno accompagnato le devastazioni.

Secondo Le Figaro, due uomini sono stati condannati lunedì 2 giugno per i disordini. Mohamed Taher S., 21 anni, recidivo, ha ricevuto 4 mesi di carcere con la condizionale per aver danneggiato il bus, lanciando un estintore sul parabrezza e contribuendo al 10% dei danni. Ma è il caso di Abouzar O., 33 anni, di origine sudanese, a destare maggiore scalpore: condannato a 7 mesi di carcere per violenze, oltraggio e ribellione contro le forze dell’ordine, ha minacciato un agente con parole inequivocabili: “Je vais te retrouver, je vais te tuer espèce de sale blanc” (“Ti troverò e ti ucciderò, sporco bianco”), tentando di rompergli un dito e colpendo un altro poliziotto all’inguine. Questi non sono semplici atti di teppismo: sono aggressioni a sfondo razziale, un attacco mirato contro i “bianchi” in un contesto di caos.

A Parigi, 599 persone sono state arrestate, due sono morte (un 17enne accoltellato a Dax e una donna travolta nella capitale), e 192 sono rimaste ferite. Video circolanti su X mostrano scene di auto circondate da gruppi di giovani che molestano donne bianche, con insulti e gesti intimidatori che richiamano il fenomeno del “taharrush gamea”, la molestia collettiva di matrice araba. A Grenoble, un’auto ha investito una folla, ferendo gravemente quattro persone. La Francia brucia, e il bersaglio sembra essere uno: i bianchi, simbolo di una società che i “maranza francesi” – come vengono definiti questi giovani, di origine nordafricana – vedono come nemica.

E mentre il ministro dell’Interno Bruno Retailleau promette “tolleranza zero”, le immagini di negozi saccheggiati, bus distrutti e minacce razziste come quelle di Abouzar O. raccontano un’altra storia: un’integrazione fallita, un multiculturalismo che si è trasformato in odio etnico.

Questi non sono semplici disordini post-partita. Sono il sintomo di una Francia spaccata, dove la violenza razzista contro i bianchi – spesso ignorata o minimizzata – sta diventando una realtà quotidiana. Le autorità devono smettere di nascondersi dietro parole come “festeggiamenti” e affrontare il problema: la caccia al bianco è una vergogna che non può più essere taciuta.

La Francia ora può solo ricorrere alla remigrazione. Noi possiamo ancora salvarci abrogando i ricongiungimenti familiari che hanno ridotto la Francia nella situazione attuale. Cosa aspetta la Meloni?