Imam choc: l’Islam radicale minaccia le donne italiane

Un’affermazione agghiacciante scuote l’Italia: un imam ha dichiarato senza vergogna: “Alle donne piace essere picchiate e a me piace picchiarle.” Questa non è una provocazione isolata, ma il volto brutale dell’Islam che si infiltra nelle nostre città, predicando violenza e sottomissione femminile. A Crema, un imam ha già giustificato la poligamia e l’obbedienza cieca delle donne; a Massa Lombarda, una donna è stata aggredita per non portare il velo. Le moschee, come le 50 di Bologna finanziate dal Qatar, sono covi di indottrinamento che incitano alla Sharia. L’Italia è sotto attacco: senza azzerare l’immigrazione islamica regolare e abrogare i ricongiungimenti familiari, le nostre donne diventeranno prede di questa barbarie!

Il pericolo è già tra noi. A Monfalcone, Anna Maria Cisint lotta contro moschee abusive, mentre preti traditori cedono spazi per l’*Eid al-Adha*. A Cornuda, giovani marocchini di seconda generazione seminano terrore; a Lodi, un pakistano ha violentato una minorenne. Ad Assisi, un musulmano è eletto per 500 voti, e con i musulmani al 10% entro il 2050, l’Italia rischia di cadere come Parigi, dove la quarta generazione ha profanato la statua di Giovanna d’Arco. I ricongiungimenti familiari alimentano queste ronde Sharia di fatto, creando enclave di fanatici che vedono le donne come oggetti. Basta con il buonismo della sinistra, che tace per voti islamici! Chiediamo la chiusura delle moschee radicali, l’espulsione degli imam violenti e il ritorno allo ius sanguinis integrale. L’Italia non sarà una terra di Sharia: salviamo le nostre donne e il nostro futuro ora!