Sindaci di sinistra approvano le donne dentro ai recinti islamici
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Sindaci di sinistra sdogano la segregazione delle donne: l’Italia diventa una colonia islamica
Gandino, 9 giugno 2025 – A Gandino, il responsabile della sezione locale della Lega, Marco Ongaro, ha denunciato al Prefetto una «possibile violazione dei principi di parità di genere» durante la Festa del Sacrificio. Secondo Ongaro, gli uomini e le donne sono stati separati e invitati a occupare spazi distinti per motivi ideologici o religiosi, un atto di segregazione che il sindaco Filippo Servalli, presente con la fascia tricolore, ha tollerato con la sua presenza. Questo silenzio complice è l’ennesimo segnale che l’Italia sta diventando una colonia islamica, dove i sindaci di sinistra, come Servalli, sdogano pratiche che violano i diritti delle donne pur di non scontentare una minoranza che impone la sua legge. A Pioltello, 2mila musulmani hanno minacciato di occupare piazza del Comune per la Festa dello Sgozzamento, costringendo le istituzioni a cedere. A Roma, donne sono state rinchiuse in un recinto durante l’*Eid al-Adha*, trattate come bestiame. A Modena, una ragazza siriana è stata picchiata dai genitori per non rispettare la Sharia; a Lodi, un pakistano ha violentato una minorenne, eppure la sinistra tace, preferendo allearsi con chi impone il velo e chiude scuole per il Ramadan. A Bologna, cinquanta moschee finanziate dal Qatar proliferano, mentre a Prato il complesso di San Domenico ha ospitato la festa del sacrificio. Ora, a Gandino, il silenzio di Servalli è l’ennesimo passo verso la trasformazione dell’Italia in una colonia islamica.
Questo non è un caso isolato. A Torino, la sinistra estrema ha impedito un corteo contro la moschea, oltraggiando la memoria di Sergio Ramelli. A Parigi, la quarta generazione di immigrati musulmani ha incendiato le strade e profanato Giovanna d’Arco, eppure i nostri leader continuano a chinare la testa. A Crema, un imam ha dichiarato che “la donna deve obbedire al marito,” giustificando abusi. A Massa Lombarda, una donna è stata aggredita per non portare il velo, mentre a Cornuda giovani marocchini di seconda generazione seminano terrore. Con i musulmani previsti al 10% della popolazione entro il 2050, il referendum sulla cittadinanza facile rischia di legittimare questi fanatici, portando milioni di nuovi arrivi tramite ricongiungimenti familiari. Chiediamo ai sindaci come Servalli: è a questi che volete dare la nostra cittadinanza? Azzeriamo l’immigrazione islamica regolare, aboliamo i ricongiungimenti e torniamo allo ius sanguinis integrale. Non cederemo alla segregazione e alla sottomissione!
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