Stupro di gruppo, ragazze italiane prigioniere dei maranza sul cofano dell’auto
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Cremona, branchi di seconda generazione: stupri e terrore per le nostre ragazze!
Cremona è sotto shock: la notte tra il 24 e il 25 ottobre 2024, due ragazze italiane, Maria ed Elena, di 20 e 19 anni, sono state aggredite da un branco di giovanissimi stranieri nel parcheggio Coop di via del Sale. Il loro carnefice, Baha Eddine Wachem, un 19enne tunisino, è stato condannato a 4 anni per tentata violenza sessuale di gruppo, con ordine di espulsione. Ma il terrore non finisce: altri cinque complici, probabilmente immigrati di seconda generazione cresciuti in Italia, sono ancora a piede libero. Questo episodio, riportato da fonti locali, è l’ennesima prova che i branchi di giovani stranieri stanno trasformando le nostre città in zone di caccia. No alla cittadinanza per chi stupra le nostre figlie!
L’aggressione è da film horror. Maria ed Elena, dopo una serata in centro, si dirigono verso l’auto di Maria nel parcheggio. All’improvviso, un gruppo di cinque ragazzi le accerchia con frasi come “Ciao, amore, vieni qui”. Wachem, con un cappellino di marca e giubbino chiaro, tenta di baciare e abbracciare Maria. Le ragazze, terrorizzate, corrono all’auto e si chiudono dentro, ma il branco non si ferma: uno sale sul cofano, lecca il parabrezza, altri tirano pugni ai vetri, urlando in una lingua straniera. “Non riuscivo a muovere l’auto, continuavano a colpire”, ha raccontato Maria, che è riuscita a fuggire solo grazie a un passante. Tornata a casa, ha denunciato tutto, riconoscendo Wachem al processo: “È lui”. Questo non è un “semplice” abuso: è un attacco premeditato di un branco senza scrupoli!
Wachem, 19 anni, non è un caso isolato. Con dodici denunce per droga, rapina, furto e resistenza, rappresenta il fallimento dell’integrazione. Nato o cresciuto in Italia, come molti della sua gang, ha sfruttato la nostra accoglienza per seminare il caos. Al processo ha negato tutto, scaricando la colpa su altri due complici, mentre un amico, con falsa testimonianza, ha cercato di coprirlo, finendo indagato. I giudici non si sono lasciati ingannare, ma la domanda resta: quanti altri Wachem circolano impuniti? I dati del Viminale sono allarmanti: gli stranieri, il 9% della popolazione, commettono il 44% delle violenze denunciate, e molti sono giovani di seconda generazione. Con proposte di cittadinanza automatica in discussione, rischiamo di legittimare chi ci terrorizza!
Non è solo Cremona. A Palermo, sei giovanissimi hanno stuprato una 19enne in un cantiere. A Roma, tre tunisini hanno molestato una ragazza al Concertone del 1° maggio. A Padova, due minori tunisini di seconda generazione hanno rapinato e aggredito passanti. Questi branchi, spesso figli di immigrati, non mostrano rispetto per l’Italia che li ha accolti. I politici che spingono per la cittadinanza facile sono complici di questo degrado. Serve tolleranza zero: espulsione immediata per i criminali, revoca della cittadinanza per chi la usa contro di noi, e blocco di ogni riforma che svenda la nostra identità. Esortiamo gli italiani a boicottare qualsiasi referendum sulla cittadinanza: restate a casa, fate fallire il quorum! Le ragazze di Cremona meritano giustizia, non altre gang pronte a colpire. Riprendiamoci le nostre strade!
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