Ragazza molestata da africano: “Non siamo più al sicuro neanche in pieno giorno”
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Pensate se agli italiani degli anni ottanta avessero detto che sarebbe stato normale per le loro nipoti essere violentate per strada da africani. Di più: che sarebbe stato normale avere milioni di africani in Italia. Perché sia chiaro: NON è normale.

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Viterbo, branchi di seconda generazione: le nostre ragazze non sono più al sicuro!
Viterbo è diventata un campo di battaglia: il 9 giugno 2025, alle 19, in pieno giorno, una giovane ragazza è stata aggredita tra Viale Trieste e Viale Trento da un uomo di colore sulla quarantina, probabilmente un immigrato di seconda generazione. L’uomo, con un’arroganza sconcertante, l’ha importunata urlando “Dammi banconota, voglio banconota”, inseguendola fino alla sua auto, dove ha tentato di forzare la portiera e ha colpito i finestrini con violenza. La vittima, terrorizzata, è riuscita a sfuggire, ma il trauma resta. Questo episodio, riportato da fonti locali, è solo l’ultimo di una serie di aggressioni che vedono giovani stranieri, spesso cresciuti in Italia, seminare il panico. No alla cittadinanza per chi terrorizza le nostre ragazze!
La scena è da incubo: una ragazza, sola in una zona centrale di Viterbo, viene accerchiata da un uomo che non accetta il suo rifiuto. Le sue richieste di denaro si trasformano in un assedio, con pugni contro i vetri dell’auto in cui la vittima si rifugia. “Non siamo più al sicuro neanche in pieno giorno”, ha dichiarato il fidanzato della ragazza, dando voce alla paura di un’intera comunità. Non è un caso isolato: una madre ha raccontato che, la stessa sera, sua figlia e il fidanzato sono stati molestati da un uomo simile nello stesso incrocio. La zona di Viale Trieste e Viale Trento, definita dalla Questura una “sorvegliata speciale”, è un focolaio di spaccio e violenza, con tre arresti a maggio—due tunisini e un nigeriano—per traffico di droga. Questi branchi, spesso figli di immigrati, trasformano le nostre strade in trappole per le nostre donne!
La giustizia italiana, come sempre, è troppo morbida. A Cremona, un 19enne tunisino, parte di un branco che ha tentato di violentare due ragazze, ha ricevuto solo 4 anni. A Udine, due immigrati coinvolti in una rissa mortale sono stati condannati a appena 2 anni per lesioni, mentre un italiano ha preso 12 anni per omicidio. A Viterbo, nonostante i Daspo urbani e i rimpatri promessi dal Questore Luigi Silipo, la situazione non migliora. I dati del Viminale sono implacabili: gli stranieri, il 9% della popolazione, sono responsabili del 44% delle violenze denunciate, e molti sono giovani di seconda generazione che, pur cresciuti qui, disprezzano le nostre leggi. Con proposte di cittadinanza automatica in discussione, rischiamo di premiere chi ci attacca!
I politici che sostengono l’immigrazione incontrollata e la cittadinanza facile sono complici di questo degrado. Viale Trieste, un tempo luogo di passeggiate, è ora sinonimo di paura. L’amministrazione promette più illuminazione e videosorveglianza, ma senza espulsioni rapide e pene severe, Viterbo resterà ostaggio di questi branchi. Chiediamo tolleranza zero: revoca dei permessi di soggiorno, espulsione immediata per i criminali, e blocco di ogni riforma che svenda la cittadinanza. Esortiamo gli italiani a boicottare qualsiasi referendum: restate a casa, fate fallire il quorum! La ragazza di Viterbo, come tante altre, merita di camminare senza temere. Riprendiamoci le nostre città!
E se spari al baluba in pancia col calibro 12 a pallettoni passi ancora per razzista…