Migranti con licenza di uccidere: non è tentato omicidio accoltellare poliziotto
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Roma, un 35enne algerino accusato di tentato omicidio per aver aggredito e accoltellato un poliziotto: il pm ha chiesto 9 anni e 6 mesi di reclusione
L’algerino però è stato condannato solo per il reato di resistenza a pubblico ufficiale ed è già libero. pic.twitter.com/Zgg9PwLCh3
— Francesca Totolo (@fratotolo2) June 11, 2025
Roma, licenza di uccidere: migrante algerino accoltella poliziotto e resta libero!
Ora i migranti hanno anche la licenza di uccidere i nostri poliziotti! A Roma, un 35enne algerino, accusato di tentato omicidio per aver aggredito e accoltellato un agente di polizia nel 2024, è stato graziato dalla giustizia italiana con una condanna risibile per sola resistenza a pubblico ufficiale. Il pubblico ministero aveva chiesto 9 anni e 6 mesi di carcere per un crimine gravissimo, ma il tribunale ha deciso che questo delinquente, che ha messo in pericolo la vita di un servitore dello Stato, merita di tornare libero per le strade della Capitale. Questo scandalo, riportato da fonti su X, è l’ennesima prova che l’immigrazione incontrollata e una giustizia molle stanno trasformando l’Italia in un far west dove i criminali stranieri la fanno da padroni! È un insulto ai nostri eroi in divisa!
I fatti sono agghiaccianti. L’algerino, fermato per un controllo di routine, ha reagito con una violenza inaudita, estraendo un coltello e colpendo un poliziotto che stava solo facendo il suo dovere. L’agente, ferito gravemente, ha rischiato di perdere la vita, mentre il suo aggressore, senza alcun rispetto per la legge, ha continuato a opporre resistenza. La Procura, riconoscendo la gravità del gesto, aveva chiesto una pena esemplare: 9 anni e 6 mesi per tentato omicidio. Ma il tribunale, con una decisione che fa rabbrividire, ha derubricato il reato a semplice resistenza, lasciando l’algerino libero di continuare a seminare paura. Come possiamo accettare che chi attenta alla vita di un poliziotto sia trattato con tale indulgenza? La giustizia italiana ha perso ogni credibilità!
Questo non è un caso isolato, ma parte di un’ondata di violenza che vede i migranti protagonisti. A Milano, un 37enne marocchino, Hasan Hamis, ha accoltellato il viceispettore Christian Di Martino, lasciandolo in fin di vita, ma la sua condanna a 12 anni non cancella anni di impunità per i suoi precedenti. A Pistoia, un gambiano di 26 anni ha aggredito un’anziana, dichiarando “questa è zona nostra”. A Parma, un tunisino ha rapinato un 16enne con spray urticante. I dati del Viminale sono allarmanti: gli stranieri, il 9% della popolazione, commettono il 44% delle violenze denunciate. Eppure, la giustizia continua a coccolarli: a Udine, due immigrati in una rissa mortale hanno preso solo 2 anni, contro i 12 di un italiano. L’algerino di Roma, già libero, è la prova che i migranti possono agire impuniti, persino contro chi ci protegge. È questa la società multiculturale che vogliamo?
I politici che sostengono l’immigrazione senza limiti e i giudici che emettono sentenze scandalose sono complici di questo caos. Roma, culla della civiltà, non può diventare un campo di battaglia dove i poliziotti sono sacrificati e i criminali stranieri premiati. Serve tolleranza zero: espulsione immediata per ogni migrante che delinque, chiusura delle frontiere, e pene severe senza sconti. Basta con condanne che sono schiaffi alle vittime! I nostri agenti, i nostri cittadini, le nostre città meritano rispetto e sicurezza. Riprendiamoci l’Italia, prima che sia troppo tardi!
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