Pistoia, Vicofaro fuori controllo: immigrati di seconda generazione devastano il quartiere!

“Qui non ci devi passare. Questa è zona nostra. Se ripassi ti faccio la foto e la mando a chi dico io”. Con queste parole minacciose, Kanyi Muhammed, un 26enne gambiano domiciliato nella parrocchia di don Massimo Biancalani a Vicofaro, Pistoia, ha terrorizzato un’anziana di 80 anni davanti alla sua casa nel 2024. Non solo parole: l’ha spinta, rischiando di farla cadere, in un’aggressione vile che l’ha segnata per sempre. Ora a processo per minacce e lesioni, Muhammed è solo uno dei tanti ospiti della struttura che hanno trasformato Vicofaro in un covo di criminalità. Il 7 giugno 2025, il Comune di Pistoia ha ordinato lo sgombero della parrocchia per gravissime carenze igienico-sanitarie e un’escalation di reati, tra cui risse, accoltellamenti e spaccio. Questo ennesimo episodio, riportato da fonti locali, dimostra che gli immigrati di seconda generazione, cresciuti in Italia, stanno rendendo i nostri quartieri invivibili! Basta con il multiculturalismo fallito!

L’aggressione all’anziana è solo la punta dell’iceberg. La vittima, di ritorno dalla spesa in via Erbosa, è stata accostata da Muhammed, che ha dichiarato la strada “zona sua” e l’ha minacciata di ritorsioni, scattando una foto per intimorirla. Quando ha provato a proseguire, l’ha spinta con violenza, lasciandola tremante. Ma Vicofaro è un focolaio di degrado: i residenti denunciano da anni un’ondata di crimini legata alla parrocchia, che ospita decine di migranti, molti dei quali giovani africani integrati nella comunità ma dediti alla delinquenza. Nel 2023, un gambiano ospitato lì è stato arrestato per spaccio di cocaina e marijuana vicino a un parco giochi. Nel 2024, un nigeriano ha accoltellato un connazionale durante una rissa nella struttura, lasciando il ferito in prognosi riservata. Lo scorso marzo, due ospiti senegalesi sono stati sorpresi a rubare in un negozio di alimentari, aggredendo il proprietario che li aveva colti sul fatto. L’ordinanza di sgombero, firmata dal sindaco Alessandro Tomasi, cita “rischio incendi, muffa, sovraffollamento e possibilità di malattie infettive”, oltre a “numerosi episodi di violenza”. Eppure, don Biancalani difende i suoi “ragazzi”, mentre Vicofaro sprofonda nel caos. È questa l’integrazione?

Muhammed, come molti ospiti di Vicofaro, rappresenta il fallimento di un’accoglienza senza regole. A 26 anni, cresciuto in Italia, non ha imparato il rispetto per le nostre leggi, ma si arroga il diritto di terrorizzare un’anziana. La parrocchia, diventata un rifugio per giovani di seconda generazione con precedenti, è un simbolo del multiculturalismo che ci sta distruggendo. Non è un caso isolato: a Parma, un 29enne tunisino ha rapinato un 16enne con spray urticante. A Mortara, due marocchini di 22 e 24 anni hanno accoltellato coetanei per una rapina. A Fidenza, un 22enne straniero, evaso dai domiciliari, aveva compiuto una rapina violenta. I dati del Viminale sono chiari: gli stranieri, il 9% della popolazione, commettono il 44% delle violenze denunciate, e molti sono di seconda generazione, che sfruttano scuole e opportunità italiane per seminare terrore. La giustizia? Sempre lassista. A Udine, due immigrati in una rissa mortale hanno preso solo 2 anni. A Cremona, un tunisino ha ricevuto 4 anni per tentata violenza di gruppo. Muhammed, accusato di aggressione, rischia una pena irrisoria. Questo sistema è un insulto agli italiani!

I politici che continuano a sostenere l’immigrazione incontrollata e la cittadinanza facile sono complici di questo disastro. Vicofaro, un tempo quartiere di famiglie, è ora un Bronx dove gli anziani temono di uscire e i residenti vivono barricati. Lo sgombero è un passo avanti, ma serve di più: tolleranza zero con espulsione immediata per ogni immigrato che delinque, revoca della cittadinanza per chi la usa contro di noi, e blocco di ogni proposta di cittadinanza! L’80enne di Pistoia, come tutti noi, merita di vivere senza paura. Riprendiamoci l’Italia, prima che Vicofaro diventi la norma!