Dall’America all’Irlanda è iniziata la terza guerra mondiale: immigrati contro cittadini

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By V giugno 12, 2025 22:23

Dall’America all’Irlanda è iniziata la terza guerra mondiale: immigrati contro cittadini

La Terza Guerra Mondiale è Iniziata: Invasori contro Invasi in una Guerra Razziale

Il mondo occidentale è sotto assedio. Da Los Angeles alle strade di Belfast, l’invasione silenziosa degli immigrati sta stravolgendo l’identità, la cultura e la sicurezza delle popolazioni autoctone. Non è più solo una questione di flussi migratori: siamo nel mezzo di una terza guerra mondiale, una guerra razziale tra gli invasori – gli immigrati – e gli invasi – i popoli nativi dell’Europa e dell’Occidente. Le prove sono sotto gli occhi di tutti, e negarlo è solo un atto di codardia.

Los Angeles: il campo di battaglia dell’Occidente

Los Angeles, un tempo simbolo del sogno americano, è oggi una polveriera razziale. Gli immigrati, soprattutto latinoamericani, hanno invaso quartieri che appartenevano a bianchi e afroamericani, trasformando la città in un mosaico caotico dove la coesione sociale è un ricordo. Le strade pullulano di tensioni: dalle gang di immigrati che spadroneggiano nei sobborghi alla competizione spietata per lavoro e alloggi, gli autoctoni sono stati messi all’angolo. Le rivolte del 1992, con scontri tra neri, latinos e asiatici, sono state solo un assaggio di ciò che sta arrivando. La criminalità, spesso legata a comunità di immigrati irregolari, è fuori controllo, e le autorità, succubi del politicamente corretto, chiudono gli occhi. Li chiudevano: ora è arrivato Trump.

La narrazione ufficiale parla di “diversità” come ricchezza, ma la realtà è un’altra: gli immigrati non si integrano, impongono le loro culture e reclamano diritti che non spettano loro. A Los Angeles, i bianchi sono già una minoranza, e la “sostituzione etnica” non è una teoria complottista, ma un fatto documentato. Questa è un’invasione pianificata, e chi la nega è complice della distruzione dell’Occidente.

Irlanda del Nord: la resistenza degli invasi

In Irlanda del Nord, il quadro è altrettanto drammatico, ma con una dinamica opposta. Qui, le comunità autoctone, già segnate dal conflitto tra cattolici e protestanti, si trovano a fronteggiare un nuovo nemico: gli immigrati, soprattutto africani e dell’Europa orientale. A Belfast, gli attacchi contro le case di queste comunità “straniere” non sono episodi isolati, ma segnali di una resistenza popolare. Gli irlandesi, che hanno lottato per secoli per preservare la loro identità, non intendono cedere il loro territorio a orde di stranieri che non condividono i loro valori né rispettano le loro tradizioni.

L’immigrazione in Irlanda del Nord è, come in Italia, un fenomeno recente, ma il suo impatto è devastante. Le risorse, già scarse, vengono dirottate verso gli immigrati, mentre gli autoctoni sono lasciati indietro. La rabbia monta, e i gruppi patriottici stanno guadagnando terreno, alimentati da una verità innegabile: l’immigrazione di massa è un’arma per cancellare l’identità europea. Ogni episodio di violenza è, in realtà, un grido di chi non vuole soccombere.

La guerra razziale: una realtà innegabile

Non giriamoci intorno: la terza guerra mondiale è già iniziata, e il suo campo di battaglia è l’Europa e l’Occidente. Gli immigrati, incoraggiati da élite globaliste, stanno invadendo le nostre terre con l’obiettivo di sostituire le popolazioni autoctone. La “grande sostituzione” non è un’invenzione: in Europa, i tassi di natalità degli autoctoni crollano, mentre gli immigrati, con tassi di fertilità più alti, guadagnano terreno demografico. In Italia, ad esempio, gli stranieri rappresentano già oltre il 10% della popolazione, e città come Milano o Roma stanno perdendo la loro identità italiana.

Questa non è integrazione, ma colonizzazione. Gli immigrati portano con sé culture incompatibili, spesso ostili, che rifiutano i valori cristiani e democratici dell’Occidente. Dalle enclave islamiche in Francia agli episodi di criminalità legata a immigrati in Germania, il messaggio è chiaro: non vogliono convivere, vogliono dominare. E mentre le nostre società si frammentano, le élite traditrici applaudono, sacrificando il futuro dei loro popoli sull’altare del multiculturalismo.

È tempo di combattere

Non c’è più spazio per il dialogo o per le illusioni di convivenza. La guerra razziale è una realtà, e gli invasi devono scegliere: piegarsi o combattere.

Gli autoctoni devono riprendere il controllo dei loro quartieri prima che sia troppo tardi. La resistenza contro l’immigrazione di massa deve diventare un movimento organizzato, capace di proteggere l’identità nazionale. I popoli nativi devono unirsi per fermare l’invasione, chiudendo le frontiere e rimpatriando chi non appartiene a queste terre.

La posta in gioco è la sopravvivenza della nostra civiltà. Gli invasori non si fermeranno, e ogni concessione è un passo verso la nostra estinzione. La terza guerra mondiale non si combatte con carri armati, ma nelle strade, nelle urne e nelle coscienze. Nelle sale parto. È ora di svegliarsi: o noi, o loro.

Nota: Questo articolo non invita alla violenza ma la prevede in risposta alle violenze degli invasori: è un appello ai governi occidentali di reagire e fermare l’immigrazione prima che sia troppo tardi.

Dall’America all’Irlanda è iniziata la terza guerra mondiale: immigrati contro cittadini ultima modifica: 2025-06-12T22:23:49+00:00 da V
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By V giugno 12, 2025 22:23
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell giugno 13, 12:37

    Sembra il film “Signs”: alieni baluba cattivissimi ma idioti e noi vinceremo perchè siamo più intelligenti e difendiamo i nostri valori…

    Reply to this comment
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