In Toscana addestrano i bimbi di 6 anni al Gay Pride

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By V giugno 12, 2025 15:16

In Toscana addestrano i bimbi di 6 anni al Gay Pride

Ennesima vergogna ARCI: laboratori pro-Pride per bambini di 6 anni, un attacco inaccettabile alla loro innocenza

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Pontedera, 12 giugno 2025, 17:45 CEST – Una nuova, disgustosa provocazione si abbatte sull’Italia: al Circolo ARCI “Il Botteghino” di Pontedera è in programma un laboratorio per bambini di appena 6 anni, organizzato in vista del Toscana Pride del 21 giugno. Sotto la scusa di un “momento di confronto” e con la giustificazione che “l’hanno chiesto le mamme”, questa iniziativa rappresenta un’ulteriore violazione dell’innocenza dei più piccoli, esposti a temi di genere e sessualità in un’età in cui dovrebbero giocare e imparare, non essere indottrinati. È una vergogna che grida vendetta, e il governo italiano deve intervenire subito per porre fine a queste nefandezze, a partire dalle scandalose esenzioni fiscali concesse ai circoli ARCI.

L’evento, patrocinato da Regione Toscana e Comune di Pontedera, prevede laboratori per “bambin3” – con tanto di schwa inclusiva – organizzati da Arciragazzi, in collaborazione con associazioni come Agedo. Si parla di colorare magliette e “confrontarsi” su questioni Lgbtq+, ma dietro questa facciata di innocua creatività si nasconde un’operazione ideologica che non ha nulla a che fare con i diritti, bensì con l’indottrinamento precoce. I bambini non si toccano: la loro mente e il loro sviluppo non sono un campo di battaglia per le ossessioni di una sinistra che, con il pretesto dell’inclusione, calpesta ogni limite morale e naturale. Che le mamme lo abbiano “chiesto” non giustifica nulla: non si può delegare a un capriccio genitoriale la tutela dei minori, che spetta alla società e allo Stato.

La polemica è esplosa, e a ragione. Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, ha tuonato contro questa oscenità, chiedendo spiegazioni alla Regione Toscana e denunciando l’uso improprio di bambini di 6 anni in un contesto che dovrebbe essere loro estraneo. Susanna Ceccardi, eurodeputata della Lega, ha definito l’iniziativa “inaccettabile”, sottolineando come si tratti di un tentativo di esporre i più piccoli a concetti controversi su sessualità e identità di genere. Eppure, dall’ARCI arriva solo la difesa di Grazia Rossi, che liquida il tutto come un “momento di gioco e confronto sereno”. Ma quale serenità può esserci nel trasformare un bambino in un simbolo politico?

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Questa non è la prima volta che i circoli ARCI si macchiano di simili provocazioni. Finanziati con soldi pubblici e beneficiati da esenzioni fiscali scandalose, questi enti si sono trasformati da luoghi di aggregazione in palestre di propaganda ideologica, spesso a costo zero per chi li gestisce. È ora di dire basta: il governo Meloni deve agire con decisione, revocando le esenzioni fiscali che permettono a queste strutture di prosperare a spese dei contribuenti, mentre diffondono idee che offendono il buonsenso e la famiglia. I bambini non sono strumenti per le battaglie di nessuno, e chi li usa così merita il massimo disprezzo.

L’Italia non può tollerare oltre questa deriva. Chiediamo al governo di intervenire immediatamente: chiudete questi laboratori vergognosi, smettete di finanziare indirettamente chi li promuove e restituite ai nostri figli il diritto di crescere liberi da imposizioni ideologiche. L’ARCI e i suoi patron devono rispondere delle loro azioni, e le esenzioni fiscali che li proteggono devono finire oggi stesso. I bambini sono il nostro futuro, non il terreno di gioco di un’Europa senza valori.

In Toscana addestrano i bimbi di 6 anni al Gay Pride ultima modifica: 2025-06-12T15:16:29+00:00 da V
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By V giugno 12, 2025 15:16
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2 Comments

  1. Ul Gigi da Viganell giugno 12, 16:30

    Saranno come i miei ex vicini di casa, lui lo prendeva in culo dall’amico motociclista e lei lesbicava con l’amica farmacista.
    L’ha pagata la figlia che a forza di cadere e sbattere la testa per terra è rimasta mezza scema ma i genitori non hanno mai colpe, sanno sempre cosa è giusto per i figli…

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  2. Steobaldo giugno 13, 06:04

    AGEDO è l’associazione dei genitori con figli omosessuali. E come mai non esiste l’AGEDE ovvero associazione dei genitori con figli eterosessuali? Perché avere un filgio/a omo è un problema e questo non perché la società discrimini (ma dove sono le discriminazioni?) ma perché è sentita come una devianza…e lo è! E’ una malattia! Non mi stancherò di ripeterlo almeno fin quando la legge che vorrebbe quel bel signore dell’on. Zan non sarà in vigore e anche dopo (non sia mai che venga approvata) continuerò a affermarlo.

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