Meloni boccia lo ius soli di Tajani: italiani hanno detto NO in massa
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Meloni Boccia lo Ius Soli di Tajani e il Flop del Referendum
Giorgia Meloni non usa mezzi termini: il referendum sulla cittadinanza dell’8 e 9 giugno 2025, che proponeva di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza per gli immigrati, è stato una “sciocchezza”. Parlando in videocollegamento al 25° anniversario di Libero quotidiano, la premier ha affossato l’idea di Antonio Tajani e Forza Italia, che, nonostante il flop referendario, spingono per uno ius soli per i cosiddetti “maranza”. “Solo chi vive nei salotti eleganti e frequenta club esclusivi poteva pensarlo”, ha detto Meloni, denunciando il “provincialismo” di chi ignora che “molti vivono più di 5 anni in un paese e poi si trasferiscono altrove”.
Con un’affluenza al 29,49%, lontana dal quorum del 50%+1, e i “sì” fermi a 10 milioni, il referendum è stato un disastro. Sorprendente il dato interno: il 40% degli elettori di sinistra, secondo YouTrend, ha votato “no”, più di quanto Meloni stessa immaginasse. “Non mi sorprende che anche molti di sinistra abbiano bocciato il quesito”, ha commentato, sottolineando il rifiuto popolare alla cittadinanza facile. La premier si è detta “molto contenta” di essere in sintonia con la “stragrande maggioranza degli italiani”, che hanno disertato le urne o votato contro.
Meloni, però, perde un’occasione: invece di cogliere il mandato popolare per raddoppiare i requisiti di residenza a 20 anni, si limita a difendere lo status quo. “Continuo a pensare che non serva cambiare la legge”, ha dichiarato, chiedendo “umiltà” nel rispettare la volontà degli italiani. Una posizione che frena le aspettative di chi, dopo il referendum, chiede misure più dure, come la revoca della cittadinanza per i delinquenti. Tajani, con il suo ius soli, resta isolato, mentre Schlein, travolta dal flop, dovrebbe dimettersi. L’Italia ha detto no, e Meloni lo sa. Ma è sempre troppo timida.
Però al governo tutti insieme, appassionatamente…