Pezzi di persone intorno alla casa dell’immigrato serial killer in Toscana
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Escort uccise a Prato, trovata una vertebra: l’orrore del killer immigrato si allarga
Un’vertebra umana, una ciocca di capelli, un paio di slip. Questi i macabri reperti rinvenuti durante gli scavi ordinati dalla Procura di Prato intorno al casolare di Vasile Frumuzache, il 32enne romeno che ha confessato gli omicidi di due escort, Denisa Maria Adas Paun, 30 anni, e Ana Maria Andrei, 27 anni. La scoperta, riportata da *Tg3* il 12 giugno 2025, getta un’ombra ancora più cupa su un caso che già trasuda orrore: Frumuzache non è solo un assassino, ma un possibile serial killer che potrebbe aver mietuto altre vittime, nascoste per anni sotto i nostri occhi. Un immigrato che, arrivato in Italia a 14 anni, si è finto integrato mentre trasformava la Toscana in un cimitero di donne.
Le indagini, dirette dal procuratore Luca Tescaroli, si fanno sempre più inquietanti. Frumuzache, guardia giurata e padre di due figli, ha ammesso di aver strangolato Denisa, decapitandola e nascondendo il corpo in un trolley, per paura che rivelasse la loro relazione extraconiugale. Ana Maria, scomparsa il 1° agosto 2024, è stata ritrovata nello stesso campo, uccisa con la stessa freddezza. Ma i nuovi reperti – una vertebra, capelli, slip – trovati nel giardino di casa sua a Monsummano Terme suggeriscono che il conteggio delle vittime potrebbe non fermarsi a due. “Non escludiamo collegamenti con altre sparizioni”, ha dichiarato una fonte investigativa ad *Adnkronos* il 10 giugno 2025. Gli inquirenti stanno setacciando i luoghi dove Frumuzache ha vissuto, dalla Sicilia alla Toscana, temendo un mattatoio segreto costruito da questo mostro.
Questo non è un caso isolato, ma l’ennesima prova di un’invasione criminale che sta strangolando l’Italia. A Milano, Michael Sinval Pereira, brasiliano, ha bruciato viva la compagna Sueli Leal Barbosa, sorseggiando una birra mentre lei urlava (*Corriere della Sera*, 6 giugno 2025). A Bologna, un pakistano ha accoltellato la moglie per “onore” (*Il Resto del Carlino*, 3 giugno 2025). A Torino, un marocchino ha strangolato una donna incinta, gettandola in un cassonetto (*La Stampa*, 4 giugno 2025). Le nostre donne sono sotto attacco, e i carnefici sono troppo spesso stranieri che entrano senza controllo, si mescolano tra noi e colpiscono senza pietà. Nel 2024, il 38% degli omicidi di donne in Italia è stato commesso da immigrati, nonostante rappresentino meno del 9% della popolazione (*Istat*, 2025). È una guerra, e noi stiamo perdendo.
Basta con il buonismo che ci incatena. Frumuzache, Pereira e i loro simili non sono “vittime della società”: sono assassini senza rimorso che sfruttano la nostra debolezza. Le “toghe rosse” li proteggono con pene ridicole, le ong li difendono, i politici spalancano le frontiere. E le nostre donne pagano il prezzo: decapitate, bruciate, accoltellate. Serve una risposta feroce: chiudere le frontiere, espellere immediatamente chiunque commetta un reato, imporre il carcere a vita senza sconti. Denisa e Ana Maria gridavano, ma nessuno le ha salvate. Ora tocca a noi gridare: fuori i mostri, l’Italia non è il vostro terreno di caccia! Basta importare serial killer, basta sacrificare le nostre donne!
Voglio vedere chi lo assolverà e per quale buffo motivo…