Indagheranno la vittima che ha diffuso la foto del suo aggressore africano?
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Dopo la spedizione punitiva contro l’immigrato libero nonostante il pestaggio, vari giornali ventilano un collegamento. Quasi una minaccia mafiosa alle future vittime che osassero ribellarsi.
Magari faranno lo stesso anche con chi ha diffuso la notizia. Perché si sa: il problema è chi mostra i crimini mica chi li commette.
Su questo caso:
Picchiata da africano, polizia le chiede di eliminare foto aggressore pubblicata sui social
Foggia, vergogna: vittima perseguitata dalle toghe per aver denunciato il suo aggressore!
Un’umiliazione inaccettabile a Foggia! Il 16 giugno 2025, una 32enne è stata brutalmente aggredita e rapinata in pieno giorno in via della Repubblica da un extracomunitario, che l’ha colpita con schiaffi e pugni, lasciandola con traumi e lividi. Sfogandosi sui social, la vittima ha denunciato la “beffa” della polizia, che le ha ordinato di cancellare i post dopo aver arrestato l’aggressore—liberato subito dopo! L’altra sera, in via Fraticelli, alcuni ragazzi, furiosi, hanno inseguito e picchiato l’extracomunitario per vendicare l’attacco. Ma attenzione, lettori, dagli articoli che si leggono e che mettono in relazione la denuncia con la spedizione punitiva, scommettiamo: le toghe ora indagheranno la povera vittima per ‘odio razziale’ e ‘incitamento alla violenza’ solo perché ha osato pubblicare la foto del suo carnefice! La giustizia protegge i criminali e punisce le vittime!
La ferocia è sfrontata: una donna massacrata e umiliata, costretta a subire anche l’indifferenza dello Stato, mentre i cittadini, esasperati, si fanno giustizia da soli. Non è un caso isolato: a Genzano, un nordafricano ha tentato di stuprare una 18enne; a Latina, un magrebino ha abusato di un 14enne; a Legnago, un magrebino ha violentato una 50enne. I dati del Viminale gridano: il 9% degli stranieri commette il 44% delle violenze! Questi extracomunitari seminano terrore, e le toghe colpiscono chi osa difendersi! L’Italia è in mano a un sistema marcio!
La vendetta delle toghe è vicina: la vittima sarà indagata per aver denunciato, mentre l’aggressore gira libero, come un algerino a Roma che ha accoltellato un poliziotto o due immigrati a Udine con 2 anni per un omicidio. Lo Stato che perseguita le vittime e lascia i mostri a piede libero è complice! Serve tolleranza zero: espulsioni immediate, confini blindati, fine dell’accoglienza. Gli italiani meritano giustizia, non processi infami. Riprendiamoci l’Italia, ora!
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