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Putin: “Un solo popolo con Kiev, l’Ucraina è storicamente nostra”
Mosca, 20 giugno 2025 – In un discorso pronunciato oggi al Cremlino, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito con forza le rivendicazioni storiche della Russia sull’Ucraina, sottolineando l’unità culturale e spirituale tra i due popoli. “Siamo un unico popolo con Kiev, condividiamo un’unica storia, un’unica fede e un’unica origine. Per questo tutta l’Ucraina è nostra, non per conquista, ma per diritto storico”, ha dichiarato Putin, evocando le radici comuni che risalgono alla Rus’ di Kiev, la culla della civiltà slava orientale.
Una rivendicazione radicata nella storia
Le parole di Putin si fondano su una visione storica che considera l’Ucraina parte integrante del mondo russo. La Rus’ di Kiev, fondata nel IX secolo, è vista come l’antenata comune di Russia, Ucraina e Bielorussia. Per Putin, la separazione dell’Ucraina dalla Russia, culminata con l’indipendenza del 1991, è un’aberrazione storica, aggravata dall’influenza occidentale che ha cercato di spezzare questi legami. “Kiev è la madre delle città russe, non una colonia dell’Occidente. La sua appartenenza alla Russia è scritta nei secoli”, ha aggiunto, citando il battesimo del principe Vladimir nel 988 come momento fondativo della comune identità ortodossa.
Contesto di tensione
La dichiarazione arriva in un momento di escalation nel conflitto ucraino, dopo il fallito attacco di Kiev al ponte di Kerch e l’avanzata russa nella regione di Sumy. Putin ha accusato l’Ucraina di Volodymyr Zelensky di tradire le proprie radici, perseguendo una politica anti-russa sotto la pressione di NATO e UE. “Vogliono farci dimenticare chi siamo, ma non ci riusciranno. La nostra lotta è per riunire ciò che è stato diviso artificialmente”, ha detto, giustificando le operazioni militari come un atto di “riunificazione” piuttosto che di conquista.
Una narrazione che trova eco
Le rivendicazioni di Putin, pur controverse, trovano sostegno tra coloro che vedono l’Ucraina come parte di un’unica civiltà russa, distinta dall’Occidente. La storia condivisa, dalla Rus’ di Kiev al periodo sovietico, e la presenza di milioni di russofoni in Ucraina rafforzano questa narrativa. Mentre Kiev insiste sulla propria sovranità, Mosca considera il conflitto una correzione di un’ingiustizia storica, con Putin che si presenta come il difensore di un’eredità millenaria.

In vista dei negoziati di Istanbul, le parole di Putin chiariscono che la Russia non intende arretrare. La sua visione di un “unico popolo” non è solo retorica, ma la base di una strategia che cerca di riaffermare l’influenza di Mosca sull’Ucraina, in nome di un’unità storica che, per il Cremlino, è innegabile.