Un episodio di violenza ha sconvolto Pieve di Soligo. Tre nordafricani, cittadini italiani di età compresa tra 23 e 25 anni, sono stati condannati per una rapina aggravata avvenuta il 31 luglio 2022. Armati di coltello e cellulari, hanno aggredito un cliente all’esterno del ristorante Astra, seminando il panico. La sentenza, pronunciata dal collegio presieduto dal giudice Eugenio Pergoia, ha visto i tre – Samir Demghati, 23 anni, Sami Demghati, 23 anni, e un terzo complice – condannati a pene significative, nonostante la loro cittadinanza italiana. Un’illusione di integrazione che fallisce!
Il caso, ribattezzato “baby rapinatori” dai media, evidenzia un problema crescente: giovani immigrati, naturalizzati italiani, coinvolti in crimini gravi. La rapina, avvenuta sotto gli occhi di numerosi testimoni, ha richiesto un intervento rapido delle forze dell’ordine, ma la condanna non placa le paure della comunità. I dati ufficiali mostrano un aumento di reati commessi da stranieri naturalizzati, alimentando il dibattito sull’efficacia delle politiche di accoglienza. La sicurezza è a rischio!
La giustizia ha fatto il suo corso, ma il sistema appare inadeguato. Cittadini italiani per legge, questi giovani rappresentano un fallimento delle misure di controllo e integrazione. Serve un intervento drastico: tolleranza zero con espulsioni per chi commette reati gravi, revisione delle naturalizzazioni e confini blindati. L’Italia non può tollerare che la cittadinanza sia usata come scudo per la criminalità. Riprendiamoci le nostre città!
Schiacciate i baluba: sono merda e quindi porta fortuna…