Encomio solenne per il carabiniere che a Capodanno abbatté il terrorista islamico

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By V giugno 24, 2025 11:52

Encomio solenne per il carabiniere che a Capodanno abbatté il terrorista islamico






Villa Verucchio, Eroe Contro il Terrore: Encomio a Masini, Ma la Magistratura Rossa Frena


VILLA VERUCCHIO, EROE CONTRO IL TERRORE: ENCOMIO A MASINI, MA LA MAGISTRATURA ROSSA FRENA

La notte di Capodanno 2024 a Villa Verucchio, nel Riminese, è stata segnata da un atto di eroismo che ha salvato vite: il luogotenente dei Carabinieri Luciano Masini ha neutralizzato un 23enne egiziano, Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, che, armato di coltello e in preda a un raptus, aveva già accoltellato quattro persone, tra cui due 18enni e una coppia di anziani turisti. Eppure, invece di essere celebrato immediatamente, Masini è stato indagato per eccesso colposo di legittima difesa dalla magistratura rossa, un’istituzione che sembra più interessata a ostacolare chi protegge i cittadini che a sostenere la sicurezza. Solo ora, dopo la richiesta di archiviazione, arriva l’encomio solenne dal Comandante Generale dell’Arma, generale Salvatore Luongo, ma il ritardo rivela una verità scomoda: la giustizia politicizzata frena gli eroi.

Un intervento disperato contro un aggressore fuori controllo

Il 31 dicembre 2024, verso le 22:30, Muhammad Sitta, un egiziano con status di protezione internazionale, ha seminato il terrore a Villa Verucchio. Armato di coltello, con un Corano e un rosario in tasca, ha aggredito a caso quattro passanti, ferendoli gravemente. Le vittime, due giovani del posto e una coppia di turisti romani, sono sopravvissute solo grazie al pronto intervento medico. Quando i Carabinieri, guidati da Masini, sono arrivati sul posto, Sitta non si è fermato: urlando frasi in arabo e brandendo il coltello, si è scagliato contro il luogotenente, gridando “Vuoi morire?”. Masini, dopo aver tentato di fermarlo con colpi di avvertimento a terra, ha sparato cinque colpi, colpendolo mortalmente quando la distanza era inferiore a mezzo metro. Un’azione inevitabile, come confermato dai video dei passanti e dalla Procura di Rimini, che ha chiesto l’archiviazione riconoscendo la legittima difesa.

La magistratura rossa e il ritardo dell’encomio

Nonostante l’evidenza, Masini è stato iscritto nel registro degli indagati per eccesso colposo di legittima difesa, un atto che molti, inclusa la premier Giorgia Meloni, hanno definito assurdo. La magistratura rossa, con la sua tendenza a perseguire chi difende la collettività, ha trasformato un eroe in un sospettato, costringendolo a un calvario legale. La comunità di Villa Verucchio si è schierata compatta con il luogotenente, organizzando una raccolta fondi da 40mila euro per le sue spese legali e un sit-in di solidarietà il 2 gennaio 2025. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto e Meloni hanno spinto per un encomio immediato, ma solo il 23 giugno 2025, dopo la richiesta di archiviazione, il generale Luongo ha conferito il riconoscimento. Se il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi avesse agito con più decisione, l’encomio sarebbe arrivato prima, sfidando apertamente i magistrati che ostacolano chi protegge gli italiani.

Un immigrato pericoloso e il fallimento dei controlli

Muhammad Sitta, arrivato in Italia nel 2022 e accolto con protezione internazionale, lavorava per una cooperativa sociale a Villa Verucchio. Eppure, il suo comportamento la notte di Capodanno rivela un profilo incompatibile con l’integrazione. La Procura di Rimini non ha escluso una possibile matrice terroristica, viste le preghiere in arabo e gli oggetti religiosi trovati addosso all’aggressore. Questo caso evidenzia il fallimento del sistema di accoglienza: come è possibile che un individuo instabile, capace di accoltellare innocenti a caso, vivesse liberamente tra noi? L’immigrazione incontrollata continua a esporre gli italiani a rischi inaccettabili, mentre la magistratura rossa sembra più interessata a proteggere i diritti dei delinquenti che la sicurezza dei cittadini.

Un eroe ostacolato da un sistema ingiusto

Luciano Masini, 55 anni, con 35 di servizio nell’Arma, è un simbolo di coraggio. La sua azione ha evitato una strage, ma invece di essere ringraziato subito, ha dovuto affrontare l’umiliazione di un’indagine. La richiesta di archiviazione, arrivata a giugno 2025, ha confermato ciò che tutti sapevano: Masini non aveva scelta. L’encomio solenne, primo del mandato del generale Luongo, è un riconoscimento tardivo ma meritato. Tuttavia, il ritardo mostra la debolezza di un sistema che lascia i suoi eroi in balia di una giustizia ideologizzata. Se Piantedosi e il governo avessero sfidato con più forza la magistratura, Masini non avrebbe dovuto aspettare sei mesi per essere onorato.

È tempo di cambiare: via la magistratura rossa

Il caso Masini è un grido d’allarme. Non possiamo più tollerare che chi rischia la vita per proteggerci venga trascinato in tribunale da una magistratura rossa che sembra agire contro gli interessi degli italiani. Serve una riforma radicale della giustizia, con regole chiare che tutelino le forze dell’ordine e puniscano chi delinque, senza distinzioni. L’immigrazione deve essere controllata con rigore: basta accogliere individui pericolosi che mettono a rischio le nostre comunità. Luciano Masini merita non solo un encomio, ma il rispetto di una nazione che smetta di inchinarsi a un sistema marcio. Basta ritardi, basta compromessi: è ora di difendere chi ci difende!


Encomio solenne per il carabiniere che a Capodanno abbatté il terrorista islamico ultima modifica: 2025-06-24T11:52:02+00:00 da V
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