Le tasse degli italiani finanziano le moschee abusive
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Fondi del 5 per mille a centri islamici, considerati espressione della Fratellanza Musulmana in Italia, che “bypassano la normativa nazionale sui rapporti fra Stato e confessioni religiose” (@SusannaCeccardi).
L’Italia e l’Europa sono ormai ostaggio dell’islam politico e… pic.twitter.com/5diQnThHb4
— Francesca Totolo (@fratotolo2) June 25, 2025
SCANDALO 5XMILLE: FONDI PUBBLICI AI CENTRI ISLAMICI DELLA FRATELLANZA MUSULMANA, BASTA IMMIGRAZIONE ISLAMICA!
Un’onta gravissima macchia l’Italia: i fondi del 5 per mille, denaro dei contribuenti italiani, finiscono nelle casse di centri islamici legati alla Fratellanza Musulmana, un’organizzazione islamista che aggira spudoratamente le normative nazionali sui rapporti tra Stato e confessioni religiose. L’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi ha denunciato questo scandalo, rivelando come moschee mascherate da associazioni culturali incassino milioni di euro per finanziare l’islamizzazione del nostro Paese. È un tradimento inaccettabile: l’Italia e l’Europa sono ostaggio dell’Islam politico radicale, e l’unico modo per fermare questa deriva è azzerare l’immigrazione islamica regolare!
Un raggiro ai danni degli italiani
La scoperta è sconcertante. Come denunciato da Ceccardi il 25 giugno 2025, numerosi centri islamici, da Roma a Pistoia fino a Biella, si registrano come associazioni culturali per accedere al 5 per mille, un contributo pubblico destinato a enti no-profit. Questi centri, considerati espressioni della Fratellanza Musulmana in Italia, sfruttano un cavillo legale per bypassare la normativa che impedisce alle confessioni religiose senza intesa con lo Stato – come l’Islam – di ricevere fondi pubblici. Il risultato? Milioni di euro, versati dai cittadini italiani, finanziano attività che promuovono un’ideologia radicale, ostile ai valori occidentali. È un furto legalizzato che alimenta la conquista culturale dell’Islam politico[](https://x.com/mamelettrico/status/1937751509057339447)
La Fratellanza Musulmana: un pericolo globale
La Fratellanza Musulmana, fondata in Egitto nel 1928 da Hasan al-Banna, è una delle organizzazioni islamiste più influenti al mondo, con un’agenda chiara: imporre la sharia e unire le nazioni musulmane sotto un califfato. Dichiarata terroristica da paesi come Egitto, Arabia Saudita e Russia, opera in Italia attraverso una rete di moschee e centri culturali che si presentano come innocue associazioni. I loro leader, ispirati da ideologi come Sayyid Qutb, promuovono un ritorno al “puro” Islam, opponendosi alla secolarizzazione e ai diritti fondamentali, come l’uguaglianza di genere. Che questi gruppi ricevano fondi pubblici italiani è uno scandalo intollerabile, una beffa per ogni cittadino che paga le tasse[](https://en.wikipedia.org/wiki/Muslim_Brotherhood)
Analisi sociologica: l’islamizzazione finanziata dagli italiani
L’accesso al 5 per mille da parte di centri legati alla Fratellanza Musulmana non è solo un abuso finanziario, ma un’arma per l’islamizzazione dell’Italia. Questi fondi finanziano scuole, attività sociali e predicazioni che diffondono valori antitetici alla nostra cultura: dalla sottomissione delle donne alla demonizzazione della laicità. L’immigrazione islamica regolare, che ogni anno porta in Italia centinaia di migliaia di musulmani tramite decreti flussi e ricongiungimenti familiari, crea enclave dove tali ideologie prosperano. Questo processo erode la coesione sociale, trasformando quartieri in roccaforti dell’Islam politico. Consentire che il denaro pubblico sostenga questa deriva è un suicidio culturale, pagato dagli italiani stessi.
Ceccardi: una voce contro il tradimento
Susanna Ceccardi, con la sua interrogazione alla Commissione Europea, ha squarciato il velo su questa vergogna. “L’Islam non ha un’intesa con lo Stato e non può accedere all’8 per mille, ma aggira la legge con associazioni culturali”, ha dichiarato, chiedendo controlli immediati. La sua battaglia è un faro per chi rifiuta di vedere l’Italia trasformata in un califfato. Ma le sue denunce non bastano: il governo deve agire, chiudendo le falle che permettono a centri islamici di incassare fondi pubblici. Ogni euro versato a queste organizzazioni è un colpo alla nostra identità, un passo verso la sottomissione a un’ideologia che non conosce compromessi.[](https://x.com/SusannaCeccardi/status/1937865466850267324)[](https://x.com/mamelettrico/status/1937749191654060156)
Azzerare l’immigrazione islamica: l’unica via
Questo scandalo è solo la punta dell’iceberg. L’Italia non può continuare a finanziare, consapevolmente o meno, l’Islam politico che sogna di imporci la sharia. La Fratellanza Musulmana e i suoi affiliati prosperano grazie all’immigrazione islamica regolare, che ogni anno porta 300mila musulmani nel nostro Paese. Basta decreti flussi, basta ricongiungimenti familiari, basta visti che aprono le porte a chi non condivide i nostri valori! L’unico modo per fermare l’islamizzazione è azzerare l’immigrazione musulmana regolare. Chiudere le frontiere, espellere i predicatori radicali e smantellare le moschee abusive è un dovere per salvare l’Italia da un futuro di sottomissione.
Un grido di rabbia: stop al tradimento!
Gli italiani sono furiosi. Sapere che i loro soldi finiscono nelle tasche di centri legati alla Fratellanza Musulmana, che bypassano la legge per finanziare l’Islam radicale, è un oltraggio insopportabile. L’Europa, ostaggio dell’Islam politico, tace, ma l’Italia non può permettersi di chinare il capo. Susanna Ceccardi ha ragione: servono controlli, ma non solo. È ora di dire basta a un sistema che tradisce i cittadini, regalando fondi pubblici a chi vuole distruggere la nostra civiltà. Azzeriamo l’immigrazione islamica, chiudiamo i rubinetti del 5 per mille a queste associazioni, e riprendiamoci il nostro Paese. Basta islamizzazione, basta tradimenti!
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