NATO, LA FOLLIA DEL 5%: MELONI SVENDE L’ITALIA PER UNA MINACCIA FANTASMA

Il vertice NATO dell’Aja si è chiuso con una decisione che è un pugno nello stomaco per gli italiani: i leader, con Giorgia Meloni in prima fila, hanno firmato per pompare la spesa militare al 5% del PIL entro il 2035, centinaia di miliardi di euro per una presunta “minaccia russa” che puzza di propaganda. Mentre Lampedusa è invasa da migranti e le città italiane sprofondano nel caos, Meloni giura fedeltà all’Articolo 5 della NATO e si vanta di un’“alleanza compatta”, promettendo che “non distoglierà un euro dalle priorità del governo”. Bugie! Questo accordo è una svendita dell’Italia, un regalo agli interessi americani che ci trascina in una Guerra Fredda contro un nemico immaginario, lasciando i nostri confini spalancati e i cittadini indifesi.

Russia, la Scusa Perfetta per Sprecare Miliardi

La dichiarazione finale del vertice, con il segretario NATO Mark Rutte che si pavoneggia di un’alleanza “più forte e letale”, punta il dito contro la Russia, dipinta come una “minaccia a lungo termine”. Ma dove sta il pericolo? La Russia non ha mai minacciato direttamente l’Italia, né ci sono prove di un’aggressione imminente. Questo spauracchio serve solo a giustificare una corsa al riarmo che arricchisce le industrie belliche e tiene l’Europa sotto il tallone degli Stati Uniti. Spendere il 5% del PIL – quasi 100 miliardi di euro all’anno per l’Italia – per prepararsi a una guerra che non esiste è una follia, soprattutto quando il nostro debito pubblico ci soffoca e i servizi essenziali sono al collasso.

Meloni, la Patriota a Parole

Meloni ha il coraggio di dire che questo accordo “non distoglierà un euro dalle priorità degli italiani”. Ma chi ci crede? Triplicare la spesa militare, come calcolato dall’Osservatorio MIL€X, significa succhiare risorse a sanità, scuole e pensioni, mentre lei si nasconde dietro la scusa della “flessibilità” e del “ritorno economico” per le aziende italiane. Che ritorno? Qualche briciola per le industrie di armi, mentre gli italiani pagano il conto con tasse e tagli. La premier si riempie la bocca di “sovranità”, ma poi si inchina a Trump e Rutte, svendendo l’Italia per compiacere la NATO. Altro che patriota: è una pedina che difende gli interessi altrui.

Lampedusa Brucia, la NATO Festeggia

Mentre Meloni firma per il 5% del PIL, Lampedusa è un campo di battaglia. Gli sbarchi sono fuori controllo, con migliaia di migranti che arrivano ogni mese, gestiti da trafficanti che fanno affari sulla nostra pelle. I militari italiani, invece di pattugliare le coste, fanno da scorta ai clandestini, sparpagliandoli nelle città dove il degrado e la criminalità esplodono. I maranza, bande di giovani che saccheggiano e spadroneggiano, sono il frutto di un’immigrazione senza regole che il governo ignora. E Meloni? Invece di blindare i confini, spende miliardi per blindare i confini dell’Ucraina o chissà chi altro. È questa la sua “difesa”?

Articolo 5: una Catena, non una Garanzia

L’Articolo 5 della NATO, celebrato come un totem, è una trappola. “Un attacco a uno è un attacco a tutti”, dicono, ma questo significa che l’Italia potrebbe essere trascinata in guerre lontane per difendere gli interessi di altri. La compattezza dell’alleanza tanto decantata da Meloni è solo una facciata: dietro c’è la pressione di Trump, che ha imposto il 5% minacciando di abbandonare la NATO. E Rutte, con il suo “più forti e letali”, non fa che alimentare una retorica bellicista che non serve agli italiani, ma a chi vuole un’Europa militarizzata e sottomessa.

Un Paese Tradito, un Futuro Rubato

Questo accordo è un disastro per l’Italia. I miliardi promessi alla NATO potrebbero salvare ospedali, rafforzare la Guardia Costiera, o mettere in sicurezza le nostre città. Invece, Meloni li regala a una macchina da guerra che ci vuole pronti a combattere nemici inesistenti, mentre i veri problemi – immigrazione incontrollata, criminalità, povertà – vengono ignorati. La sua promessa di non toccare le priorità degli italiani è una presa in giro: ogni euro speso per la NATO è un euro tolto a noi. L’Italia non ha bisogno di una NATO “più letale”: ha bisogno di un governo che la difenda davvero, partendo dai suoi confini e dai suoi cittadini.

Sveglia, Italia: Fermiamo questa Follia!

Il vertice dell’Aja è una vergogna, e Meloni ne è complice. La spesa al 5% del PIL è una condanna per l’Italia, un cappio che ci strangolerà per compiacere gli interessi stranieri. La Russia non è il nostro nemico, ma l’incapacità di questo governo di proteggere il Paese lo è. Lampedusa è in fiamme, le città sono allo sbando, e gli italiani sono stufi di promesse vuote. È ora di dire basta: fermiamo questa svendita, chiudiamo i confini, e mettiamo l’Italia al primo posto. Meloni, smetti di servire la NATO e inizia a servire il tuo popolo, prima che sia troppo tardi!