Papa nuovo: don Biancalani ‘scomunicato’ perché non vuole mollare i suoi africani
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Dopo anni di appoggi da parte di Bergoglio con stupri, violenze, rapine e spaccio la Chiesa molla don Biancalani che resiste allo sgombero. Il problema è che lo sgombero non significa rimandarli a casa ma spostarli davanti casa di altri italiani.
Don Biancalani scaricato pure dal vescovo di Pistoia: “Prendiamo le distanze in maniera netta e assoluta dal comunicato di don Biancalani”.
Ora però che si proceda velocemente allo sgombero degli immigrati dalla parrocchia di Vicofaro, sia per motivi igienici sia per motivi di… pic.twitter.com/r6bDSt5xvj
— Francesca Totolo (@fratotolo2) June 26, 2025
Vicofaro: Don Biancalani abbandonato dal vescovo, ma lo sgombero è una farsa – rimpatriate gli immigrati, non spostateli a molestare altri italiani!
È una svolta che arriva come un fulmine a ciel sereno, ma non basta a placare la furia dei cittadini: il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, ha finalmente preso le distanze da Don Massimo Biancalani, dichiarando il 26 giugno 2025 alle 14:23 CEST: “Prendiamo le distanze in maniera netta e assoluta dal comunicato di don Biancalani”. Un’ammissione tardiva, che arriva dopo anni di complicità e disastri, mentre Vicofaro, la parrocchia trasformata in un covo di degrado e crimini, resta un pericolo pubblico. Ma la rabbia esplode per l’ennesima beffa: invece di rimpatriare gli immigrati che hanno terrorizzato il quartiere, le autorità progettano di spostarli altrove, a molestare altri italiani in nuove zone. È un insulto, un tradimento! Basta con questa farsa: sgomberate Vicofaro e rispedite questi clandestini nei loro Paesi, ora!
Un voltafaccia tardivo: il vescovo scarica Biancalani
Per anni, il vescovo Tardelli ha sostenuto il “modello” di accoglienza di Don Biancalani, elogiandolo e invitando altri parroci a seguirlo, mentre Vicofaro sprofondava nel caos. Oggi, sotto la pressione delle denunce dei residenti e dell’ordine pubblico, Tardelli cambia rotta, condannando il comunicato del prete che continuava a giustificare la situazione disastrosa. Ma questo voltafaccia arriva troppo tardi: la parrocchia è ormai un tugurio sovraffollato, con 176 immigrati su 70 posti letto, infestata da pidocchi, pulci, piattole e casi di tubercolosi, con bombole di gas a rischio esplosione e condizioni igieniche da terzo mondo. La distanza del vescovo è un’ipocrisia: se davvero vuole rimediare, deve spingere per uno sgombero definitivo, non per un rimpallo di responsabilità.
Crimini senza fine: gli ospiti di Biancalani hanno devastato Vicofaro
La furia dei residenti è più che giustificata: gli immigrati ospitati da Biancalani hanno trasformato Vicofaro in un campo di battaglia. Ecco i reati che hanno segnato il quartiere:
- Ottobre 2017: un richiedente asilo arrestato per spaccio, difeso da Biancalani.
- Marzo 2018: un ospite minaccia un maliano con un coltello; un altro fermato per spaccio.
- Aprile 2020: rissa violenta con pezzi di ferro, residenti minacciati.
- Marzo 2021: due gambiani arrestati per spaccio in centro a Pistoia.
- Aprile 2024: risse interne con feriti al pronto soccorso.
- Dicembre 2024: un liberiano tenta di stuprare una ragazza nella canonica.
- Gennaio 2025: duplice accoltellamento tra migranti.
- Febbraio 2025: un gambiano accoltella un nigeriano; una troupe di Rete 4 aggredita a sassate.
- Aprile 2025: Mohamd Lghaoui e Adel Cherni rapinano minori con un coltello; Lghaoui palpeggia una quindicenne.
Questi crimini non sono eccezioni, ma il frutto di un’accoglienza sconsiderata che ha permesso a delinquenti di agire indisturbati. La comunità parrocchiale è crollata da 7.000 a poche decine di fedeli, e i residenti denunciano un inferno di degrado, sporcizia e insicurezza. “Don Biancalani va fermato”, gridano, e hanno ragione.
Sgombero o trasferimento? La beffa del governo
L’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco Alessandro Tomasi, che dà 20 giorni per liberare Vicofaro, è un passo necessario, motivato da rischi sanitari e di ordine pubblico. Ma la vera rabbia esplode quando si scopre che lo sgombero non prevede rimpatri, bensì un trasferimento degli immigrati in altre zone d’Italia. È una follia! Invece di espellere questi clandestini – molti dei quali con precedenti penali – il governo e la Diocesi scaricano il problema su altri cittadini, condannandoli a subire lo stesso calvario di Vicofaro. Spazzavento e Lucciano hanno già protestato contro simili progetti, e ora il rischio si allarga. Questo non è risolvere, è ampliare il disastro!
Rimpatri immediati: l’unica soluzione
Basta con le mezze misure e gli scaricabarile! Il vescovo Tardelli, dopo anni di silenzio complice, deve spingere per il rimpatrio, non per spostare il problema. Il governo, che ha disatteso accordi e promesse, deve agire con fermezza: sgomberare Vicofaro è solo l’inizio, ma i 176 immigrati devono essere rimpatriati, non redistribuiti. L’Italia non può più tollerare che delinquenti stranieri vivano a spese dei contribuenti, commettano crimini e minaccino la sicurezza pubblica. Chiudete Vicofaro per sempre, espellete i clandestini e proteggete i cittadini. Sveglia, Italia: o rimpatriate ora, o il prossimo quartiere in ostaggio sarà colpa vostra!
Articolo scritto alle 14:24 CEST, 26 giugno 2025
E tappategli il culo col cemento, così la smette…