Africano armato di spranga distrugge le auto dei lavoratori a Fiumicino
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Fiumicino: Somalo Devasta 16 Auto con Spranga, Un’Infamia Intollerabile!
Nella serata di venerdì 20 giugno 2025, un cittadino somalo armato di spranga ha distrutto i lunotti di 16 auto dei lavoratori nel parcheggio dell’aeroporto Leonardo da Vinci, seminando caos e terrore! Questo selvaggio ha preso di mira i veicoli dei dipendenti, lasciandoli con danni ingenti, e solo l’intervento rapido della Polizia di Frontiera lo ha arrestato. Ma quanto ancora tollereremo questa violenza immotivata? Basta con questi criminali nelle nostre città!
La scena è stata un incubo: il somalo, fuori controllo, ha colpito con ferocia i finestrini e le carrozzerie, sotto gli occhi attoniti dei presenti, prima di essere bloccato e trasferito alla Casa Circondariale di Civitavecchia. Nessun ferito, ma il danno economico e psicologico ai lavoratori è evidente. I cittadini si chiedono come un individuo del genere possa agire impunito, mentre il degrado avanza senza freni! Chi proteggerà i nostri lavoratori da questi mostri?
Una Catena di Violenza
Questo atto si aggiunge a una serie di crimini stranieri: a Trieste, un pakistano ha usato un cacciavite; a Reggio Emilia, tunisini hanno terrorizzato il centro. Da Cremona con abusi su bimbi a Torino con rapine, l’immigrazione selvaggia distrugge vite. Serve tolleranza zero: espulsioni immediate, pene severe, e sicurezza per i nostri! I lavoratori di Fiumicino meritano pace, non spranghe. Riprendiamoci la nostra tranquillità, ora!
Vogliono la sharia anche in italia?, imparate dai negri… Lapidatelo a lui e ai magistraminkia cui paghiamo inutilmente pantagruelici stipendi ci dicono che l italia è sicura ma loro pretendono la scorta armata ma solo per loro… Poi niente armi i negri sono suscettibili, e i caramberos che dai medesimi vengono presi a calci in culo, pronti a fare i caMMerieri ubbidienti
La prima regola è sempre quella di non giocare mai con le regole dell’avversario: se la toga zecca rossa non vede il crimine allora non gli servono gli occhi.
Cominciamo da questo: colpirne uno per educarne cento, come ripeteva il loro mao tzè tung, davanti al ritratto del quale si masturbavano con foga nel 1968……