A 13 anni umiliato e filmato da immigrati: «Adesso inginocchiati». La mamma si vende casa per avere giustizia

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By V giugno 28, 2025 14:59

A 13 anni umiliato e filmato da immigrati: «Adesso inginocchiati». La mamma si vende casa per avere giustizia

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Ancona, Baby Gang di Seconda Generazione: Donne Italiane e Ragazzi Umiliati, Basta!


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È un’infamia intollerabile! Martedì 24 giugno 2025, al parco Gabbiano di Torrette, Ancona, un branco di baby maranza, immigrati di seconda generazione, ha accerchiato, picchiato e umiliato tre fratelli italiani, tutti minorenni, per una sigaretta elettronica. Il più grande, un 13enne, è stato costretto a inginocchiarsi, schiaffeggiato e filmato mentre lo obbligavano a dire: “Sono una p…na, scusa”. Questi delinquenti, figli di immigrati cresciuti in Italia, si credono i padroni delle nostre strade, terrorizzando ragazzi e donne italiane con una violenza che grida vendetta. Basta con questa gentaglia che distrugge le nostre città!

Un’umiliazione disumana

La vicenda è un pugno nello stomaco. I tre fratelli, ignari, si erano recati al parco per riavere una sigaretta elettronica rubata il giorno prima da uno di questi teppisti al centro giovanile di Torrette. Ma invece di un chiarimento, hanno trovato un’imboscata: una decina di giovani stranieri, guidati da due capetti, li hanno accerchiati, strappando loro i cellulari per impedirgli di chiamare aiuto. Il 13enne, colpevole solo di aver chiesto giustizia, è stato preso di mira: “Hai fatto il grosso, ora chiedi scusa”, gli urlavano, mentre lo schiaffeggiavano e lo filmavano, ridendo della sua mortificazione. Cinque giorni di prognosi al pronto soccorso e un trauma che non dimenticheranno mai. Uno dei fratelli è stato persino derubato di 7 euro, come se l’umiliazione non bastasse.

La madre, Rosa (nome di fantasia), è furiosa: “Sono disposta a vendermi casa per fare giustizia”. E ha ragione: come si può accettare che un ragazzo venga ridotto a un punching bag da una banda di delinquenti di seconda generazione che non hanno alcun rispetto per le leggi italiane? Questi giovani, nati e cresciuti qui, non sono integrati: sono una minaccia, un branco che si diverte a umiliare e distruggere la vita dei nostri figli.

Un’integrazione fallita che colpisce donne e ragazzi

Non è solo Ancona a soffrire. Questi immigrati di seconda generazione, che dovrebbero sentirsi italiani, agiscono come se fossero in guerra con la nostra società. A Catania, il 30 gennaio 2024, una 13enne italiana è stata stuprata da sette egiziani, figli di immigrati, che hanno filmato l’orrore come trofeo. A Torino, nell’agosto 2024, una 22enne è stata violentata da un senegalese in un parco, un altro “integrato” che ha visto una donna bianca come preda. A Milano, il 15 maggio 2025, una 30enne è stata aggredita e stuprata da un marocchino con precedenti, libero nonostante un ordine di espulsione. Le donne italiane, come i ragazzi di Ancona, sono vittime designate di una generazione di immigrati che disprezza la nostra cultura e considera la violenza un diritto.

Questi non sono “ragazzi difficili”: sono criminali, cresciuti in famiglie che non hanno mai abbracciato i valori italiani. La loro arroganza è il frutto di un’integrazione fallita, di un sistema che li coccola invece di punirli. A Torrette, due dei responsabili, quindicenni già noti alla polizia, hanno avuto il coraggio di chiedere alle vittime di ritirare la denuncia, scrivendo: “Con gli sbirri di mezzo la mia situazione è sgravata”. Questo è il loro rispetto per la legge: zero.

Basta con il buonismo: fuori i delinquenti!

La madre dei tre fratelli non si arrende, e noi siamo con lei. “Non possiamo accettare in silenzio per paura di una vendetta”, ha detto, annunciando azioni legali anche contro i genitori degli aggressori. Ma non basta. Ancona, come l’Italia intera, è stufa di subire l’arroganza di questi baby maranza che si credono intoccabili. Serve tolleranza zero: pene durissime, anche per i minori, espulsione delle famiglie che allevano questi teppisti, e un messaggio chiaro: l’Italia non è il vostro parco giochi per violenze e umiliazioni.

Le donne italiane stuprate, i ragazzi italiani picchiati e umiliati: questo è il prezzo del fallimento dell’integrazione. Non possiamo più permettere che le nostre città diventino zone franche per bande di seconda generazione che vedono gli italiani come prede. Basta con il buonismo che giustifica questi criminali! È ora di ripulire le strade e restituire sicurezza ai nostri figli. Fuori i delinquenti, ora!


A 13 anni umiliato e filmato da immigrati: «Adesso inginocchiati». La mamma si vende casa per avere giustizia ultima modifica: 2025-06-28T14:59:19+00:00 da V
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