Tre italiani accoltellati a caso da africani a Piacenza
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“Dove sono i piacentini?”
All'interno dei giardinetti in via Ottolenghi, che a quell'ora erano ancora frequentati da famiglie e bambini, tre ragazzi sono stati accoltellati da un gruppo di giovani nordafricani.
Il problema a Piacenza sono gli ultras, vero sindaco @tarasconi? pic.twitter.com/CZ9h2ZFnRO
— Francesca Totolo (@fratotolo2) June 29, 2025
Piacenza, Accoltellamento a Via Ottolenghi: La Violenza Nordafricana Dilaga
Piacenza è sotto shock! La sera del 28 giugno 2025, nei giardinetti di via Ottolenghi, un luogo frequentato da famiglie e bambini, tre ragazzi originari dello Sri Lanka sono stati accoltellati senza motivo da un gruppo di giovani nordafricani. Arrivati a bordo di monopattini, gli aggressori hanno colpito con ferocia, lasciando le vittime ferite e terrorizzate, prima di fuggire. Questo ennesimo episodio di violenza, riportato da *Piacenza24* il 29 giugno 2025, si inserisce in una settimana di caos che ha trasformato la città in un campo di battaglia, con bande nordafricane protagoniste di aggressioni e risse. È ora di dire basta a questa ondata di barbarie!
[](https://www.piacenza24.eu/accoltellano-tre-ragazzi-e-poi-fuggono/)
Un attacco brutale e immotivato
Secondo le ricostruzioni, i tre ragazzi dello Sri Lanka stavano trascorrendo una serata tranquilla quando i nordafricani, descritti come giovani e organizzati, li hanno raggiunti senza preavviso. “Nessun motivo, nessuna discussione, nessuna provocazione”, riportano testimoni. Gli aggressori hanno estratto coltelli e colpito, lasciando i feriti a terra prima di dileguarsi. I sanitari del 118 hanno trasportato le vittime al pronto soccorso, dove fortunatamente non risultano in pericolo di vita. Ma il trauma rimane: come può un parco per famiglie diventare il teatro di un accoltellamento gratuito? La polizia indaga, ma i cittadini sono furiosi: Piacenza non è più sicura.
[](https://www.piacenza24.eu/accoltellano-tre-ragazzi-e-poi-fuggono/)
Una settimana di terrore a Piacenza
L’accoltellamento di via Ottolenghi non è un caso isolato, ma l’ultimo tassello di una settimana di violenze che vedono i giovani nordafricani al centro della cronaca piacentina. Il 25 giugno 2025, al parcheggio del Cheope, un gruppo di nordafricani armati di machete, coltelli e spranghe ha aggredito manifestanti al termine del sit-in “La mè bela Piaseinsa” organizzato dalla Curva Nord contro il degrado. Una ragazza, testimone dell’attacco, ha raccontato: “Ci hanno colpiti violentemente, minacciando di ucciderci”. Gli aggressori, come a via Ottolenghi, hanno agito con premeditazione, ma le autorità locali hanno minimizzato, accusando le vittime di razzismo.
[](https://corrieredibologna.corriere.it/notizie/cronaca/25_giugno_26/piacenza-rissa-con-decine-di-persone-dopo-la-manifestazione-per-la-sicurezza-una-spedizione-punitiva-con-infiltrati-di-estrema-c37ddfca-5610-412c-b555-089c62a4exlk.shtml)
Immigrati di seconda generazione: un fallimento totale
I responsabili di questi crimini non sono stranieri appena arrivati: sono immigrati di seconda generazione, nati e cresciuti in Italia, che invece di integrarsi hanno scelto la legge del coltello. A via Ottolenghi, come al Cheope, agiscono in branco, senza rispetto per la vita altrui, trasformando parchi e piazze in zone di guerra. La loro arroganza è il frutto di un’integrazione fallita: cresciuti in famiglie che non hanno assimilato i valori italiani, vedono gli italiani e chiunque altro come prede. A Catania, il 30 gennaio 2024, sette egiziani di seconda generazione hanno stuprato una 13enne italiana, filmandola come trofeo. A Torino, nell’agosto 2024, una 22enne è stata violentata da un senegalese in un parco. Questi mostri, come i nordafricani di Piacenza, si sentono intoccabili, protetti da un sistema che li punisce con un buffetto.
La madre di un ragazzo aggredito al Cheope ha gridato: “Sono disposta a vendermi casa per fare giustizia”. E ha ragione: i piacentini sono stanchi di vivere nella paura, di vedere i loro figli accoltellati, le loro donne minacciate, le loro strade trasformate in un far west. Ma la sinistra, cieca e complice, continua a difendere questi delinquenti, bollando chi protesta come razzista. È un’infamia che non possiamo più tollerare!
Fuori i criminali da Piacenza!
Piacenza è al collasso, e la colpa è di chi permette a queste bande nordafricane di agire indisturbate. La polizia fa quello che può, ma il sistema giudiziario è un colabrodo: i responsabili di via Ottolenghi sono ancora in fuga, mentre quelli del Cheope si spacciano per vittime. Serve tolleranza zero: pene severe, espulsione delle famiglie che allevano questi criminali, e un giro di vite contro le baby gang di seconda generazione. Non possiamo permettere che un parco per bambini diventi un mattatoio, che una manifestazione per la sicurezza finisca in un agguato con machete. Basta con il buonismo! I piacentini meritano di vivere senza paura, e i nordafricani che seminano terrore devono essere cacciati. Riprendiamoci la nostra città, ora!
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