CGIL e femministe vogliono più aborti e le toghe rosse approvano
Related Articles
Siamo in presenza di organizzazioni che idolatrano i sacrifici di bambini a Moloch.
### CGIL e “Se non Ora Quando” Promuovono l’Aborto e Colpiscono la Libertà delle Donne
La sentenza del Tar del Piemonte che ordina la chiusura della Stanza dell’Ascolto all’ospedale Sant’Anna di Torino è un duro colpo alla libertà delle donne e un trionfo dell’ideologia abortista di CGIL e “Se non Ora Quando?”. Queste organizzazioni, con il loro ricorso vittorioso, hanno imposto una visione distorta che non tutela la scelta, ma la restringe, impedendo alle donne di accedere a un’alternativa concreta alla gravidanza interrotta. È una vergogna che un progetto nato per sostenere la vita venga bollato come “illegittimo” solo perché non si allinea alla loro agenda pro-aborto. Basta con questa ipocrisia: CGIL e “Se non Ora Quando” non difendono la libertà, ma vogliono moltiplicare gli aborti a ogni costo.
#### Un attacco alla Stanza dell’Ascolto
La Stanza dell’Ascolto, inaugurata il 31 luglio 2023 presso l’ospedale Sant’Anna di Torino, era un’iniziativa nobile: offrire supporto psicologico, sociale e pratico alle donne in gravidanza, con l’obiettivo di “contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre all’interruzione della gravidanza”, come previsto dalla stessa legge 194 del 1978. Finanziata dalla Regione Piemonte e gestita in collaborazione con la Federazione Movimento per la Vita, questa struttura dava alle donne la possibilità di esplorare alternative all’aborto, un diritto che la legge stessa riconosce. Eppure, per CGIL e “Se non Ora Quando?”, questo non va bene. Con il loro ricorso, hanno convinto il Tar a dichiarare la convenzione “illegittima”, una decisione che puzza di pregiudizio ideologico.
Elena Ferro, segretaria della CGIL Torino, Anna Poggio, segretaria della CGIL Piemonte, e Laura Onofri, presidente di “Se non Ora Quando?” Torino, hanno esultato: “Questa sentenza difende il diritto delle donne di decidere in libertà del proprio corpo”. Ma quale libertà? Impedire alle donne di avere un supporto concreto per portare avanti una gravidanza non è libertà, è coercizione mascherata da emancipazione. La loro soddisfazione rivela un’agenda chiara: non vogliono che le donne abbiano alternative, vogliono solo che l’aborto sia l’unica opzione.
#### La legge 194 tradita dalla sinistra
La legge 194, spesso invocata da CGIL e “Se non Ora Quando?” come scudo, non è solo un permesso all’aborto, ma un equilibrio tra il diritto alla scelta e la tutela della vita nascente. L’articolo 2 stabilisce che i consultori debbano “contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre la donna a interrompere la gravidanza”. La Stanza dell’Ascolto era in linea con questo spirito, offrendo un aiuto reale – economico, psicologico, sociale – a chi si trova in difficoltà. Ma per la sinistra, questo è un ostacolo. Preferiscono ignorare questa parte della legge e spingere per un’interruzione di gravidanza come soluzione unica, trasformando un diritto in un obbligo.
La loro posizione è chiara: un embrione non è vita, è solo un “grumo di cellule” da eliminare senza remore. È la stessa logica che li ha portati a opporsi alla proposta di Eugenia Roccella sull’adozione degli embrioni crioconservati. Per loro, la vita non ha valore finché non si allinea alla loro ideologia. È un cinismo che disprezza le donne vulnerabili, lasciandole sole di fronte a una decisione irreversibile.
#### Contro l’imposizione dell’aborto
CGIL e “Se non Ora Quando?” si riempiono la bocca di “libertà”, ma la loro azione dice altro. Chiudere la Stanza dell’Ascolto significa negare alle donne la possibilità di scegliere la vita, specialmente a quelle che, per povertà o pressione sociale, potrebbero vedere nell’aborto l’unica via d’uscita. Questo non è difendere i diritti, è costringerle a un percorso che forse non vogliono. La Regione Piemonte aveva investito in un progetto di sostegno, ma la sinistra lo ha sabotato, preferendo una narrazione che glorifica l’aborto come atto di liberazione.
I ringraziamenti agli avvocati – Piero Nobile, Sofia Mercaldo, Vittorio Angiolini, Stefano Invernizzi, Corrado Guarnieri, Francesca Romana Guarnieri – da parte delle leader di CGIL e “Se non Ora Quando?” mostrano solo arroganza. Hanno usato le aule di tribunale per imporre la loro visione, ignorando le donne che avrebbero potuto beneficiare di un’alternativa. È un attacco alla libertà reale, quella di scegliere senza essere spinte verso un’unica direzione.
#### Basta con questa ipocrisia
È ora di smascherare CGIL e “Se non Ora Quando?” per quello che sono: organizzazioni che, sotto la bandiera della “libertà femminile”, promuovono un’agenda abortista che non lascia spazio a opzioni diverse. La chiusura della Stanza dell’Ascolto non è una vittoria per le donne, ma una sconfitta per chi crede che la vita meriti protezione. La legge 194 va rispettata nella sua interezza, non piegata a un’ideologia che vuole moltiplicare gli aborti. Torino merita di più, e le donne italiane hanno diritto a scegliere davvero, non a essere indirizzate verso un solo destino. Basta con questa ipocrisia: riaprite la Stanza dell’Ascolto e lasciate alle donne la vera libertà.
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment