Toga rossa blocca espulsione africano che minaccia figlia Meloni
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Un immigrato camerunense, Ibii Ngawang, 27 anni, minaccia volgarmente la presidente Meloni e la sua figlia di nove anni, Ginevra, in un video disgustoso girato a Pasqua davanti alla questura di Macerata:
Magistrato blocca espulsione africano che minaccia figlia Meloni
E chi lo salva? Una toga rossa, la giudice Silvia Albano, punta di diamante di Magistratura Democratica, la corrente più ideologizzata e schierata a sinistra della magistratura. Una vergogna che grida vendetta.

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Ngawang, giocatore di calcio dilettante, non si limita a insulti: nel video si vanta di essere un “negro, bello e figo”, di vivere a scrocco, di non pagare affitto e di “scopare le ragazze italiane”. Parole che trasudano arroganza e pericolo, dirette anche a una bambina. Il ministro Salvini denuncia, il ministro Piantedosi ordina l’espulsione, la società sportiva Cluentina lo licenzia. Ma la macchina della giustizia rossa si mette in moto per proteggerlo.
Africano irride Polizia e minaccia Meloni: “Meloni, ho saputo che hai una bella figlia” Video via @fratotolo2 pic.twitter.com/YHfpTYy8XG
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) April 19, 2025
Ormai gli italiani non hanno più alcun strumento di protezione dai crimini d’importazione: serve una serie riforma della giustizia. pic.twitter.com/xfD0hkO8y3
— Francesca Totolo (@fratotolo2) July 2, 2025
Prima, la giudice Alessandra Filoni di Ancona blocca l’accompagnamento alla frontiera, sostenendo che minacciare una bambina non sia “urgente” né pericoloso. Poi, il colpo di grazia: Silvia Albano, al tribunale di Roma, sospende il decreto di espulsione. Questa giudice, nota per aver sabotato il trasferimento dei clandestini in Albania, ha un passato che parla chiaro: militante nella gioventù comunista, fotografata ad Ariccia con futuri big del Pd come Gianni Cuperlo. Una toga rossa doc.
Albano fissa l’udienza al 23 dicembre, garantendo al camerunense mesi di tranquillità, e già sentenzia: Ngawang, figlio di un italiano, residente da minorenne, senza precedenti penali e “professionista” del calcio, non rappresenterebbe una “minaccia concreta”. Minacciare una bambina di nove anni, figlia del premier, non è grave, secondo lei. Un insulto alla decenza e alla sicurezza pubblica.
Questa è la giustizia delle toghe rosse: un sistema che difende i violenti e umilia le vittime, piegato a un’ideologia che mette gli stranieri sopra gli italiani e i diritti dei criminali sopra quelli dei cittadini. È ora di dire basta a questa magistratura politicizzata che calpesta il buonsenso e protegge chi minaccia i nostri figli.
Una cosa vergognosa. Poi però lo stesso centrodestra fa entrare in Italia gli individui come questo col decreto flussi e con la scusa che lavorano e sono regolari restano qui…
Sarebbe interessante vedere se questa giudice cambia opinione se tre dei suoi baluba se la sbattono in contemporanea…
Forse aspetta ansiosamente questo sbattimento.
Trump, le toghe rossi le fa arrestare per alto tradimento.