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**Basta islamizzazione e velo islamico: stop totale all’immigrazione islamica regolare**

L’islamizzazione dell’Italia è una minaccia reale, un’invasione strisciante che erode la nostra cultura, i nostri valori e la nostra libertà. Le parole di Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, colpiscono nel segno: il velo islamico, un “sacco dell’immondizia” che opprime le donne, non è un simbolo di libertà, ma di sottomissione. La sua risoluzione per vietarlo nelle scuole è un primo passo, ma non basta. Per fermare l’islamizzazione, serve una misura drastica: azzerare completamente l’immigrazione regolare da paesi islamici. Niente mezze misure, niente compromessi.

### Il velo: un simbolo di oppressione, non di scelta

Sardone lo ha detto chiaro: parlare di “libertà” quando una bambina di 5 anni è costretta a indossare il velo è una presa in giro. Non è una scelta, è un’imposizione brutale, un marchio di sottomissione imposto da una cultura retrograda che considera la donna un oggetto. Il velo islamico, in tutte le sue forme – hijab, niqab, burqa – è l’emblema di un’ideologia che non ha posto in una società civile. Chi lo difende come “tradizione” o “diritto” ignora la realtà: è un simbolo di schiavitù, incompatibile con i valori italiani di uguaglianza e libertà.

Consentire il velo nelle scuole significa aprire le porte alla propaganda islamica, lasciando che le aule diventino terreno fertile per un’ideologia che disprezza la nostra civiltà. La risoluzione di Sardone è sacrosanta: il velo va bandito, senza eccezioni. Ma questo è solo un cerotto su una ferita profonda. L’islamizzazione non si combatte con divieti parziali: va sradicata alla fonte.

### L’islamizzazione: un pericolo mortale

Non giriamoci intorno: l’islamizzazione non è un’ipotesi, è già qui. Mense scolastiche che eliminano il maiale, piscine pubbliche con orari separati per uomini e donne, quartieri dove la sharia è legge non scritta. Questi non sono “incidenti culturali”, ma segnali di una colonizzazione culturale che avanza senza sosta. Le scuole, dove si formano i cittadini di domani, sono il fronte principale di questa battaglia. Permettere che diventino vetrine per l’islam significa arrendersi senza combattere.

Il problema non è solo il velo. È l’intera mentalità che lo accompagna: una visione del mondo che glorifica la sottomissione, rifiuta l’integrazione e disprezza i principi laici e democratici. Questa mentalità arriva in Italia attraverso un’immigrazione islamica incontrollata, che trasforma i nostri quartieri in enclave straniere. Da via Padova a Milano a certe periferie di Roma, vediamo il risultato: zone franche dove la legge italiana è un optional e l’islam detta le regole.

### Stop all’immigrazione islamica: ora o mai più

Basta con le chiacchiere sull’integrazione, un’utopia che ha fallito miseramente. L’unico modo per fermare l’islamizzazione è chiudere i rubinetti: azzerare l’immigrazione regolare da paesi a maggioranza islamica. Non si tratta di accogliere profughi in fuga dalla guerra, ma di bloccare un flusso continuo di persone che, nella stragrande maggioranza, non hanno né la volontà né l’interesse di abbracciare i nostri valori. Ogni immigrato che porta con sé una cultura incompatibile con la nostra è un mattone in più nel muro dell’islamizzazione.

Le enclave islamiche in Europa – da Molenbeek a Malmö – sono la prova di cosa succede quando si lascia correre. Non possiamo permettere che l’Italia diventi un altro laboratorio di questo disastro. Azzerare l’immigrazione regolare non è razzismo, è sopravvivenza. È la difesa della nostra identità, della nostra sicurezza, del nostro modo di vivere. Chi parla di “tolleranza” ignora che la tolleranza verso chi vuole imporci la sharia è solo debolezza mascherata da virtù.

### Un’Italia libera o un califfato?

La risoluzione di Sardone è un inizio, ma serve ben altro. Vietare il velo nelle scuole è giusto, ma senza un blocco totale dell’immigrazione islamica regolare, è come svuotare il mare con un cucchiaino. L’Italia deve scegliere: vuole essere una nazione libera, laica, dove le donne sono uguali agli uomini e la legge è uguale per tutti? O vuole scivolare verso un futuro di moschee, veli e segregazione, dove i nostri figli cresceranno sotto il giogo di un’ideologia aliena?

La risposta è ovvia, ma richiede fegato. Basta buonismo, basta paura di essere chiamati “intolleranti”. Azzerare l’immigrazione islamica regolare è l’unica arma per fermare l’islamizzazione e preservare l’Italia per le generazioni future. Non c’è tempo da perdere: o agiamo ora, o ci pentiremo quando sarà troppo tardi.