15enne violentata da immigrato africano con cittadinanza italiana
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Con la legge di Tajani tutti gli stupri sarebbero commessi da italiani. Ma già con l’attuale il risultato sarà questo tra qualche anno.

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**Basta con l’ipocrisia dello ius soli a scoppio ritardaato: torniamo allo ius sanguinis integrale!**
Un altro crimine orrendo scuote la nostra Italia, un altro schiaffo alla sicurezza e alla dignità del nostro popolo. A Ravello, in Costa Amalfitana, una ragazza statunitense di appena 15 anni, in vacanza con la sua famiglia, è stata violentata da un uomo di 41 anni, un individuo che le statistiche, con un vergognoso gioco di prestigio burocratico, registreranno come “italiano”. Italiano? Davvero? Questo 41enne, di **origine egiziana**, ha ottenuto la cittadinanza italiana, ma il suo comportamento barbaro dimostra che il pezzo di carta non fa l’italiano. È ora di dire basta a questa farsa dello ius soli e di tornare con decisione allo **ius sanguinis integrale**, l’unico sistema che rispetta l’identità e la storia della nostra nazione!
### Un crimine che urla giustizia
I fatti sono agghiaccianti. Una giovane turista americana, appena 15enne, in vacanza nella splendida Ravello, è stata aggredita e violentata in una struttura ricettiva, approfittando della momentanea assenza dei suoi genitori. L’autore di questo atto vile è un 41enne, fermato dai Carabinieri della Compagnia di Amalfi, che si nasconde dietro la comoda etichetta di “cittadino italiano”. Ma chi è davvero quest’uomo? Un individuo di origine egiziana, che grazie alle leggi permissive e alla superficialità della nostra politica migratoria ha ottenuto la cittadinanza, pur non incarnando minimamente i valori della nostra cultura e della nostra comunità.
Questo ennesimo episodio di violenza non è un caso isolato. È l’ennesima dimostrazione di come il sistema attuale, che concede la cittadinanza con troppa leggerezza, stia tradendo gli italiani e mettendo a rischio la sicurezza di chi vive o visita il nostro Paese. La ragazza americana, venuta in Italia per godere della bellezza della Costa Amalfitana, si è trovata invece vittima di un orrore che nessuna statistica potrà mai cancellare. E noi, cittadini italiani, siamo costretti a subire l’umiliazione di vedere questi crimini attribuiti a “italiani”, come se la nostra identità potesse essere svenduta con un timbro su un documento.
### Lo ius soli: un’aberrazione che ci sta distruggendo
Il concetto di **ius soli**, che concede la cittadinanza in base al semplice fatto di nascere sul suolo italiano, o la facilità con cui si ottiene la cittadinanza dopo anni di residenza, è una follia che sta diluendo la nostra identità nazionale. Non è una questione di razzismo, ma di buonsenso: essere italiano non è solo una formalità amministrativa, è un’appartenenza culturale, storica e valoriale che si tramanda attraverso il sangue, la famiglia, l’educazione. Lo **ius sanguinis**, il diritto di cittadinanza per discendenza, è l’unico principio che garantisce la continuità della nostra identità e protegge la nostra comunità.
Chiunque può ottenere un passaporto italiano dopo pochi anni di residenza, anche senza dimostrare un reale legame con la nostra cultura o il rispetto delle nostre leggi. E così ci ritroviamo con individui che, come il 41enne di origine egiziana, commettono crimini efferati e vengono poi conteggiati come “italiani” nelle statistiche ufficiali. Questo non solo falsifica la realtà, ma insulta ogni cittadino che si riconosce nei valori della nostra nazione. È inaccettabile che un’aggressione brutale come quella di Ravello venga attribuita a un “italiano”, quando è evidente che l’indagato non ha nulla a che fare con l’etica e la civiltà che l’Italia rappresenta.
### Lo ius sanguinis integrale: la soluzione per la nostra sicurezza
È ora di dire basta a questa ipocrisia! Chiediamo con forza il ritorno allo **ius sanguinis integrale**, un sistema in cui la cittadinanza italiana sia riservata esclusivamente a chi ha un legame di sangue con il nostro popolo, a chi è cresciuto nei nostri valori, a chi rispetta la nostra storia e le nostre tradizioni. Non possiamo continuare a regalare la cittadinanza a chi non la merita, a chi arriva nel nostro Paese e, invece di integrarsi, commette reati che colpiscono al cuore la nostra società.
Il caso di Ravello è solo la punta dell’iceberg. Le cronache sono piene di episodi simili, dove individui con cittadinanza italiana, ma privi di un reale legame con la nostra cultura, commettono crimini che minano la sicurezza e la fiducia dei cittadini. La violenza sessuale contro una minorenne, una turista che avrebbe dovuto sentirsi protetta nella nostra terra, è un atto che non può essere tollerato né mascherato da statistiche fuorvianti. Ogni volta che un crimine del genere viene attribuito a un “italiano” di carta, è un’offesa alla nostra identità e un tradimento verso le vittime.
### Basta con le statistiche truccate e le politiche lassiste
Le statistiche che ascrivono crimini come quello di Ravello a “italiani” sono un insulto alla verità. È una manipolazione che serve solo a coprire il fallimento delle politiche migratorie e di integrazione. Non possiamo permettere che il nostro Paese diventi un luogo dove la sicurezza è un optional e l’identità nazionale un concetto svuotato di significato. Lo **ius sanguinis integrale** non è solo una misura amministrativa, ma un atto di giustizia verso chi ama e rispetta l’Italia.
### Un grido di rabbia per l’Italia
L’Italia non può più tollerare che la sua identità venga calpestata e che le sue strade diventino teatro di crimini efferati mascherati da una falsa italianità. La violenza contro una ragazza di 15 anni a Ravello non è solo un crimine contro una persona, ma un attacco alla sicurezza e alla dignità di tutti noi. Non possiamo permettere che la nostra nazione, culla di civiltà e bellezza, venga svilita da chi non ne rispetta i valori.
**Torniamo allo ius sanguinis integrale, ora!** È l’unico modo per proteggere la nostra identità, garantire la sicurezza dei cittadini e dei visitatori, e restituire all’Italia il rispetto che merita. Basta con le politiche permissive che ci stanno portando al collasso. Vogliamo un’Italia forte, sicura e orgogliosa della sua storia. Non un Paese dove un passaporto di carta può cancellare la verità e insultare le vittime.
Ci vuole gente come il padre dei castelli romani.. Quello che in un sol colpo ha dato giustizia al figlio morto e ci ha tolto dai coglioni un altro delinquente parassita…