MARANZA: IN ITALIA PER SPACCIARE, RUBARE E STUPRARE
Related Articles
“I lavori che gli italiani non vogliono più fare” (cit)
1️⃣ Gli spacciatori armati
Bologna, arrestati tre spacciatori tunisini di 22, 25 e 36 anni, due sono fratelli, tutti con precedenti penali per spaccio e per reati contro il patrimonio
2️⃣ I borseggiatori
Roma, arrestati 5… pic.twitter.com/APDfOA2QM4
— Francesca Totolo (@fratotolo2) July 11, 2025
**“I lavori che gli italiani non vogliono più fare”: Crimine e Degrado Importati**
La frase “i lavori che gli italiani non vogliono più fare” è diventata un triste ritornello, ma la realtà è ben diversa: le cronache raccontano di un’ondata di crimini commessi da immigrati, spesso di seconda generazione, che occupano ruoli di spicco in attività illecite. Altro che lavori umili, qui si parla di spaccio, rapine e borseggi, con un impatto devastante sulle nostre città.
1. **Spacciatori armati a Bologna**: Tre tunisini, di 22, 25 e 36 anni, due fratelli, tutti con precedenti per spaccio e reati contro il patrimonio, sono stati arrestati. Non è “lavoro”, è un’occupazione criminale che avvelena i nostri quartieri, spesso gestita da chi, pur vivendo qui da anni, non ha alcun rispetto per le nostre leggi.
2. **Borseggiatori a Roma**: Una gang di cinque peruviani e cubani, tra i 24 e i 37 anni, incluse due donne, è stata smantellata. Operavano con destrezza, derubando turisti e cittadini. Non si tratta di disperazione, ma di un sistema organizzato che sfrutta la nostra tolleranza.
3. **Rapine con spray urticante a Verona**: Due marocchini di 25 anni hanno rapinato un connazionale fuori dalla stazione, usando spray urticante. Condannati, rappresentano un altro esempio di violenza gratuita, spesso giustificata come “esuberanza giovanile” da chi chiude gli occhi.
4. **Rapine a mano armata a Castelfidardo**: Due minorenni nordafricani hanno minacciato una commessa con un coltello in una ferramenta. Identificati, sono sospettati di altri reati. Anche qui, l’integrazione impossibile si traduce in un rifiuto delle regole e in atti criminali.
Questi non sono “lavori”, ma scelte deliberate di chi, pur cresciuto in Italia o in Europa, disprezza la nostra società. Le istituzioni, invece di giustificare o minimizzare, devono agire: espulsioni immediate per i colpevoli, controlli serrati e politiche che mettano al primo posto la sicurezza dei cittadini. Non possiamo lasciare che le nostre città diventino terreno fertile per chi importa degrado e violenza.
**Fonti**: Notizie da X su Bologna, Roma, Verona, Castelfidardo (11/07/2025); articoli da Il Resto del Carlino, Corriere della Sera, L’Arena (2025).
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment