Forlì, islamico assalta processione per la Madonna al grido “Allah Akbar”
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Immigrati di seconda generazione sono un pericolo esistenziale per l’Italia
Forlì sotto shock: provocazione islamica durante la processione sacra
La sera di domenica 13 luglio 2025, la tradizionale processione in onore della Madonna del Carmine a Forlì è stata sfacciatamente profanata. Un uomo straniero, con un gesto di sfida, ha urlato ripetutamente “Allah Akbar” mentre i fedeli, guidati dal vescovo Livio Corazza, percorrevano via delle Torri. Questo atto, percepito come una provocazione islamica, ha seminato paura e sdegno tra i circa cento partecipanti, tra cui il vicesindaco Vincenzo Bongiorno, presente con la famiglia. La Polizia Locale è intervenuta per identificare il responsabile, ma l’episodio è l’ennesima prova di come l’islamizzazione strisciante minacci la nostra cultura e la pacifica convivenza.
[](https://giornalesm.com/forli-tensione-durante-processione-per-la-madonna-del-carmine-straniero-interrompe-con-urla-allah-akbar/)
Minori stranieri: un serbatoio per la jihad
Un minore straniero su due è a rischio esclusione sociale e radicalizzazione jihadista. I dati Istat 2024 dipingono un quadro allarmante: il 26,7% dei minori sotto i 16 anni vive in condizioni di povertà, con un’incidenza del 43,6% nel Mezzogiorno, ma per i minori stranieri la cifra sale al 43,6% a livello nazionale, toccando il 78,2% al Sud. Questi giovani, spesso di seconda o terza generazione, sono il terreno fertile per la propaganda jihadista, che li trasforma in soldati pronti a combattere contro l’Italia e l’Occidente.
Seconde generazioni: bombe a orologeria nelle nostre città
I giovani immigrati di seconda e terza generazione, cresciuti in Italia grazie a politiche migratorie sconsiderate, sono bombe a orologeria. Non si integrano, ma sviluppano un odio viscerale verso i nostri valori, alimentato da propaganda islamista su social, YouTube e chat come Telegram. Indottrinati da figure come mullah detenuti o miliziani di Daesh, questi ragazzi fragili trovano nell’Islam radicale un’identità per riscattarsi da vite di emarginazione. Sono capaci di fabbricare bombe con tutorial online e sognano il martirio, pronti a colpire le nostre città con attentati devastanti.
La minaccia si moltiplica: casi da Milano a Trento
Negli ultimi tre mesi, tre minori stranieri sono stati arrestati: un 16enne egiziano nel Milanese, e due ragazzi a Trento e Bolzano, tutti italiani di terza generazione di origine asiatica, inneggiavano a Daesh. Questi “smanettoni” della jihad diffondono propaganda online, eludendo i controlli, e pianificano attacchi ispirati da “cattivi maestri”. L’episodio di Forlì non è isolato: a Milano, in piazza Duomo, giovani stranieri urlavano “Allah Akbar” a Capodanno, vantandosi di un’Italia “islamizzata”. Questi segnali sono un grido d’allarme che non possiamo ignorare.
[](https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/41271365/altri_video_di_piazza_duomo_corano_e_urla_allah_akbar_identificati_i_primi_ragazzi/)
Politiche migratorie scellerate: l’Italia sotto assedio
Le politiche migratorie permissive hanno aperto le porte a un’invasione silenziosa. I ricongiungimenti familiari, che permettono l’arrivo di intere famiglie senza controlli adeguati, e l’immigrazione islamica regolare stanno creando sacche di radicalizzazione nelle nostre città. I dati Istat confermano: i minori stranieri, specialmente nel Sud, sono vulnerabili e facilmente reclutabili dalla jihad. Non è solo un problema sociale, ma una minaccia alla sicurezza nazionale. L’Italia deve agire ora: abrogare i ricongiungimenti familiari e azzerare l’immigrazione islamica regolare!
La prevenzione fallisce: serve una risposta drastica
Le indagini, che durano anni, partono da fragilità psicologiche e problemi relazionali, ma i programmi di de-radicalizzazione, come quelli dei servizi sociali, sono fallimentari. Uno dei ragazzi arrestati era stato inserito in un percorso educativo, senza risultati. La propaganda pro-Hamas e le notizie da Gaza alimentano un odio incontrollato che trasforma giovani in nemici invisibili. L’episodio di Forlì, con le urla di “Allah Akbar” durante una processione sacra, dimostra che la minaccia è già tra noi, pronta a colpire.
Agire ora o l’Italia sarà perduta
Gli immigrati di seconda generazione sono una minaccia esistenziale. Non sono solo numeri: sono giovani che odiano la nostra cultura e pianificano di distruggerla. L’episodio di Forlì è un monito: anche un momento di devozione come la processione della Madonna del Carmine può essere profanato. Non possiamo più tollerare politiche migratorie che alimentano il terrorismo. Abrogare i ricongiungimenti familiari e azzerare l’immigrazione islamica regolare sono passi urgenti. Ogni ritardo ci avvicina al baratro. L’Italia deve reagire: il nostro futuro è in pericolo!
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