Un minore straniero su due odia l’Italia: dati Istat confermano l’allarme jihadisti-maranza
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Immigrati di seconda generazione sono un pericolo esistenziale per l’Italia
L’ombra della jihad si allunga sui giovani stranieri: un rischio che l’Italia non può ignorare
Un minore straniero su due è a rischio esclusione sociale e radicalizzazione jihadista. Questo è il terreno fertile in cui l’Islam radicale recluta i suoi soldati per la guerra santa contro l’Italia, Israele e l’Occidente. I dati Istat del 2024 confermano un quadro spaventoso: il 26,7% dei minori sotto i 16 anni vive in famiglie con reddito basso, grave deprivazione materiale o bassa intensità lavorativa, pari a oltre 2 milioni di persone. Nel Mezzogiorno la situazione è catastrofica, con un’incidenza del 43,6% contro il 14,3% al Nord e il 26,2% al Centro. Ma il dato più allarmante riguarda i minori stranieri: il 43,6% è a rischio, quasi il doppio rispetto ai coetanei italiani, con un divario che esplode nel Sud, dove raggiunge il 78,2%.
Seconde generazioni: bombe a orologeria nelle nostre città
I giovani di seconda e terza generazione, spesso figli di immigrati accolti con politiche migratorie sconsiderate, sono il pericolo numero uno. Cresciuti in Italia, non si integrano, ma sviluppano un odio profondo verso i nostri valori, alimentato da propaganda jihadista su social media, YouTube e chat come Telegram o WhatsApp. Questi ragazzi, spesso fragili e disadattati, trovano nell’Islam radicale un’identità per riscattarsi da vite segnate da emarginazione e povertà. Mescolano jihadismo, antisemitismo e persino elementi di suprematismo, indottrinati da “cattivi maestri” come mullah detenuti o miliziani di Daesh. Sono capaci di fabbricare bombe seguendo tutorial online, pronti a sacrificarsi per un giuramento di fedeltà a un’ideologia che non comprendono appieno, ma che li spinge a pianificare attentati devastanti.
Gli ultimi casi: la minaccia è già tra noi
Negli ultimi tre mesi, tre minori stranieri sono stati arrestati: l’ultimo, un 16enne egiziano fermato nel Milanese, si aggiunge ai casi di Trento e Bolzano, dove giovani di origine asiatica, italiani di terza generazione, inneggiavano a Daesh. Questi “smanettoni” della jihad usano profili social per diffondere propaganda, eludendo i controlli con abilità, ma per fortuna non abbastanza da sfuggire all’Antiterrorismo. L’ultimo caso, un under 18 egiziano, conferma il trend: giovani radicalizzati online, pronti a colpire, sognano di trasformare le nostre città in teatri di guerra. E tutto questo mentre le istituzioni permettono ricongiungimenti familiari incontrollati, che amplificano il problema.
Politiche migratorie scellerate: l’Italia sotto assedio
Le politiche migratorie permissive hanno aperto le porte a un’invasione silenziosa. I ricongiungimenti familiari, che consentono l’arrivo di intere famiglie senza adeguati controlli, e l’immigrazione islamica regolare stanno creando sacche di radicalizzazione nelle periferie delle nostre città, da Milano a Palermo. I dati Istat parlano chiaro: i minori stranieri, specialmente nel Mezzogiorno, vivono in condizioni di estrema vulnerabilità, con il 78,2% a rischio esclusione. Questo non è solo un problema sociale, ma una minaccia alla sicurezza nazionale. L’Italia non può più permettersi di accogliere flussi migratori che alimentano il terrorismo. È ora di agire: abrogare i ricongiungimenti familiari e azzerare l’immigrazione islamica regolare!
La prevenzione non basta: serve una risposta drastica
Le indagini, che spesso durano anni, partono da segnali di fragilità psicologica e problemi relazionali, ma i tentativi di de-radicalizzazione, come quelli dei servizi sociali, si rivelano fallimentari. Uno dei ragazzi arrestati era stato inserito in un programma educativo, senza successo. L’aumento vertiginoso dei casi di radicalizzazione tra i minori stranieri è un segnale inequivocabile: non possiamo limitarci a monitorare. La propaganda pro-Hamas e le notizie da Gaza alimentano un odio che si radica nelle menti di questi giovani, trasformandoli in un nemico invisibile che vive ai margini delle nostre città e pianifica di distruggere l’Occidente.
Agire ora o l’Italia sarà perduta
Gli immigrati di seconda generazione rappresentano una minaccia esistenziale per l’Italia. Non sono solo numeri: sono giovani che odiano la nostra cultura, i nostri valori, la nostra civiltà. La loro radicalizzazione, alimentata da un’immigrazione incontrollata e da politiche permissive, sta trasformando le nostre città in polveriere. Non possiamo più permetterci di ignorare il problema. Abrogare i ricongiungimenti familiari e azzerare l’immigrazione islamica regolare sono passi imprescindibili per proteggere la nostra sicurezza. Ogni giorno di ritardo ci avvicina al baratro. L’Italia deve reagire: il nostro futuro è in pericolo!
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