Pesta e molesta una donna ma i poliziotti lo lasciano andare
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**Roma sotto assedio: una commerciante aggredita in via Merulana da un immigrato, e la polizia lo lascia libero!**
È un oltraggio che fa ribollire il sangue, un affronto alla decenza e alla sicurezza di una città che sembra aver perso ogni controllo. Questa mattina, 15 luglio 2025, in via Merulana, nel cuore pulsante di Roma, una commerciante, una donna onesta che con fatica manda avanti il suo negozio, è stata brutalmente aggredita da un immigrato. Sbattuta con violenza contro la serranda del suo esercizio, ha visto la sua dignità calpestata mentre il delinquente frugava nella sua borsa, come un predatore senza scrupoli. E cosa ha fatto la polizia? Lo ha identificato, immobilizzato e poi… lasciato andare! Sì, avete letto bene: questo criminale, dopo aver compiuto un gesto tanto vile, si aggira ora liberamente per il quartiere, come se nulla fosse accaduto. È questa la giustizia che merita Roma? È questa la protezione che offriamo ai nostri cittadini?
Roma, via Merulana, questa mattina, mentre apriva il suo negozio, una commerciante è stata sbattuta contro la serranda da questo immigrato, il quale poi ha iniziato a frugare nella borsa della donna.
Immobilizzato e poi identificato dalla polizia, non è stato arrestato e si… pic.twitter.com/FXFo884gX0
— Francesca Totolo (@fratotolo2) July 15, 2025
L’episodio, riportato con indignazione da cittadini sui social, è solo l’ennesimo capitolo di una saga di degrado che sta strangolando la Capitale. Via Merulana, una strada storica, un tempo simbolo di vita e commercio, è diventata il teatro di violenze gratuite, perpetrate da chi non ha alcun rispetto per le regole, per la comunità, per la nostra cultura. Questa donna, che ogni mattina alza la serranda con il sudore della fronte, è stata trattata come un oggetto, umiliata e derubata sotto gli occhi di una città che sembra rassegnata. Ma la vera beffa, il vero schiaffo in faccia, è che l’aggressore non è stato arrestato. La polizia, invece di garantire giustizia, ha permesso a questo individuo di continuare a vagare indisturbato, pronto a colpire ancora. È una vergogna, un insulto a ogni romano che lavora, paga le tasse e chiede solo di vivere in pace.
Non è un caso isolato. Roma è sotto scacco, ostaggio di un’ondata di criminalità che vede troppo spesso protagonisti individui stranieri che agiscono con un’arroganza sconcertante. Le cronache recenti parlano chiaro: dal sequestro di una coppia a Val Melaina alle aggressioni razziste su autobus, fino alle rapine violente come quella a Palermo, dove un commerciante è stato pestato da una gang. E ora, a Roma, una donna viene sbattuta contro una serranda e il responsabile è libero di passeggiare come se nulla fosse. Dove sono le autorità? Dove sono le misure per proteggere i cittadini? La Direzione Distrettuale Antimafia si muove per casi eclatanti, ma per le aggressioni quotidiane, per le donne come questa commerciante, sembra non esserci giustizia.
Basta con il lassismo, basta con il buonismo che ci sta portando al collasso! Roma non può essere una giungla dove chiunque può aggredire, rubare e andarsene impunito. Questa commerciante merita rispetto, merita sicurezza, merita che il suo aggressore paghi per ciò che ha fatto. E invece, il messaggio che passa è chiaro: a Roma, la legge protegge i criminali e abbandona le vittime. Non è accettabile che una donna debba temere per la sua incolumità mentre apre il suo negozio. Non è accettabile che i romani vivano nella paura, mentre le strade diventano feudo di chi non ha nulla da perdere.
È ora di dire basta. Basta con un sistema che lascia liberi i delinquenti. Basta con l’immigrazione incontrollata che permette a individui senza scrupoli di seminare terrore. I romani perbene, quelli che lavorano, che costruiscono, che tengono viva la città, meritano di camminare a testa alta, senza paura. Vogliamo giustizia per questa commerciante, vogliamo che via Merulana torni a essere un luogo sicuro, vogliamo che Roma smetta di essere ostaggio di chi la calpesta. Le autorità devono agire, ora, con pugno di ferro. Non un altro giorno di impunità, non un’altra vittima. Roma è nostra, e la rivogliamo indietro!
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