Si sente in colpa perché bianca è uccide la figlia insieme al suo padrone nero

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By V luglio 15, 2025 14:08

Si sente in colpa perché bianca è uccide la figlia insieme al suo padrone nero

La domanda è: quanti politici malati di mente governano con il desiderio di uccidere il nostro futuro perché odiano se stessi?

**Il tragico destino di Constance Marten: quando il “white guilt” diventa un’ossessione mortale**

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Londra, 15 luglio 2025 – La storia di Constance Marten, 38 anni, aristocratica britannica, e del suo compagno Mark Gordon, 51 anni, giamaicano con cittadinanza britannica, è un dramma che scuote le coscienze e solleva interrogativi inquietanti sulla propaganda antirazzista e antifascista che, secondo alcuni, instillerebbe un senso di colpa patologico nelle giovani donne bianche. La coppia è stata condannata per l’omicidio colposo aggravato della loro neonata, Victoria, trovata morta nel marzo 2023 in un sacchetto della spesa in una baracca a Brighton, dopo una fuga di due mesi per sfuggire ai servizi sociali. Un caso che, oltre alla tragedia personale, mette a nudo le derive di un’ideologia che può trasformarsi in una spirale autodistruttiva.

Constance Marten nasce nel 1987 in una famiglia aristocratica, circondata da privilegi e connessioni con l’élite britannica, inclusi legami con la famiglia reale. Cresciuta a Crichel House, una sontuosa dimora nel Dorset, la sua infanzia è segnata da un’educazione esclusiva presso la St Mary’s School di Shaftesbury. Tuttavia, un’ombra grava su di lei: il demenziale senso di colpa per un lontano legame familiare con Oswald Mosley, il leader fascista inglese, la cui figura diventa una macchia che Constance sembra voler espiare a ogni costo. Questo “white guilt”, alimentato da una narrazione antirazzista che permea la società contemporanea, sembra averla spinta verso scelte sempre più estreme, fino a condurla a un destino tragico.

Nel 2006, dopo la separazione dei genitori, Constance si reca in Nigeria, unendosi alla Synagogue, Church of All Nations, una setta guidata da un santone noto per abusi e violenze, spesso ai danni di seguaci bianche. Una sorta di riproposizione di quanto accaduto in India decenni prima. Tornata in Gran Bretagna, tenta una carriera accademica e giornalistica, ma nel 2016 incontra Mark Gordon, un negro dal passato oscuro: a soli 14 anni, negli Stati Uniti, aveva compiuto uno stupro brutale ai danni di una madre di due figli, armato di coltello e cesoie, scontando 20 anni di carcere prima di essere deportato nel Regno Unito nel 2010. La relazione è il modo ‘migliore’ per espiare l’odio di sé e segna l’inizio della sua discesa: abusi fisici e psicologici, una vita nomade e la perdita di quattro figli, tolti dai servizi sociali per le condizioni di vita della coppia.

Quando Constance rimane incinta della loro quinta figlia, Victoria, nel 2022, la coppia decide di “sparire” per evitare che anche questa bambina venga portata via. Scappano, vivendo in una tenda nelle gelide condizioni invernali del South Downs National Park, senza cibo adeguato né vestiti sufficienti per la neonata. Victoria muore di freddo e fame, probabilmente per ipotermia, secondo i procuratori, o per soffocamento, come ipotizzato dalla coppia. Il suo corpo, nascosto in un sacchetto della spesa, viene ritrovato solo dopo una caccia all’uomo di 54 giorni. Durante il processo, conclusosi il 14 luglio 2025, Marten e Gordon sono stati giudicati colpevoli di omicidio colposo aggravato, crudeltà su minore, occultamento della nascita e intralcio alla giustizia. La loro condotta, definita “egoistica” dalla procuratrice Samantha Yelland, è stata guidata dal desiderio di tenere Victoria con sé “a ogni costo”, anche a scapito della sua vita.[](https://www.cbsnews.com/news/uk-aristocrat-constance-marten-partner-mark-gordon-guilty-baby-death/)[](https://www.cps.gov.uk/london-north/news/couple-convicted-manslaughter-after-death-newborn-baby)

Questo caso è un monito inquietante. La propaganda antirazzista, che incolpa indiscriminatamente i bianchu di ogni male storico, sembra aver alimentato in una mente debole come Constance un senso di colpa ancestrale che l’ha spinta a rinnegare la sua identità e a cercare ‘redenzione’ in scelte autodistruttive. La sua attrazione per Gordon, un negro con un passato violento, e l’adesione a una setta in Nigeria sembrano riflessi di un desiderio malato di espiare un “peccato originale”. Il “white guilt” – il lavaggio del cervello che convince giovani donne bianche a vergognarsi della loro storia e a sacrificarsi e autodistruggersi per un’ideologia – si è rivelato una trappola mortale, non solo per Constance, ma soprattutto per la piccola Victoria, vittima innocente di un’ossessione ideologica.

La vicenda richiama l’episodio al Reno Splash Festival, dove una giovane vittima di violenza è stata ignorata in nome della lotta al razzismo. Questi casi evidenziano un pattern: l’altruismo patologico e l’antirazzismo dogmatico possono trasformarsi in un’arma che distrugge. La società deve interrogarsi: fino a che punto l’ideologia può spingere le persone a sacrificare sé stesse e i propri cari? E’ il caso di interrogarsi d quanti politici o elettori sentano questo ‘senso di colpa’ e facciano scelte autodistruttive che riguardano tutti noi.

Si sente in colpa perché bianca è uccide la figlia insieme al suo padrone nero ultima modifica: 2025-07-15T14:08:51+00:00 da V
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By V luglio 15, 2025 14:08
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