Capo Polizia vuole vietare i coltelli per fermare i maranza 🤡
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Attenzione, abbiamo il genio del mese. Vietare i coltelli invece di impedire l’ingresso di accoltellatori e rimandare a casa propria quelli che già sono qui. Più le società diventano violente per colpa dell’immigrazione, più le burocrazie di Stato generano proposte demenziali.
Rovigo: Donna massacrata e violentata da immigrati, e Pisani vuole vietare i coltelli!
Un crimine orrendo e una proposta assurda che ignora il vero problema
Un atto di violenza inaudita ha sconvolto Rovigo, trasformando la stazione ferroviaria in un teatro di orrore. Nella notte di lunedì 14 luglio 2025, una donna italiana è stata massacrata di botte e sottoposta a una violenza sessuale brutale da due immigrati stupratori, uno dei quali di nazionalità marocchina. La vittima, ridotta in condizioni gravissime con una prognosi di almeno 40 giorni, è stata trascinata in un edificio abbandonato vicino alla stazione, dove ha subito un’aggressione che lascia cicatrici indelebili. Mentre la Polizia di Stato ha arrestato uno dei colpevoli, l’altro è in fuga, alimentando la rabbia e la paura dei cittadini. Ma invece di affrontare il vero problema – la criminalità legata all’immigrazione – il capo della Polizia, Vittorio Pisani, propone di vietare la vendita di coltelli ai minori, come se il problema fossero gli strumenti e non chi li usa per accoltellare e terrorizzare.
Un crimine brutale che grida vendetta
La ricostruzione dell’episodio, resa possibile dalla denuncia coraggiosa della vittima e dalle immagini di videosorveglianza analizzate dalla Squadra Volante e dalla Polizia Ferroviaria di Rovigo, è agghiacciante. La donna, trovandosi nella stazione, è stata aggredita da due stranieri che l’hanno picchiata selvaggiamente prima di trascinarla in un edificio abbandonato, dove hanno compiuto una violenza sessuale di una ferocia inimmaginabile. Le lesioni riportate, con una prognosi di almeno 40 giorni, testimoniano la crudeltà disumana di questo crimine. Uno dei responsabili, un cittadino marocchino, è stato fermato e trasferito nella Casa Circondariale di Rovigo, in attesa della convalida del fermo da parte della Procura. Il secondo immigrato, invece, è ancora in fuga, probabilmente a bordo di un treno, lasciando i cittadini di Rovigo a chiedersi: chi ci protegge da questi mostri?
La follia di Pisani: vietare i coltelli invece di fermare i criminali
Mentre Rovigo piange una vittima massacrata e violentata, il capo della Polizia Vittorio Pisani, seguendo l’esempio di burocrati in Inghilterra, Germania e Francia, propone una soluzione che ha dell’assurdo: vietare la vendita di armi da taglio ai minori, definendola un “deterrente contro le aggressioni quotidiane”. Come se il problema fosse il coltello e non i maranza – immigrati di seconda generazione – che lo usano per accoltellare, rapinare e violentare. Questa proposta, sostenuta anche da Debora Serracchiani con una legge per introdurre il reato di vendita di armi a minori, ignora la realtà: un coltello, per chi vuole delinquere, si trova ovunque, da una cucina a un cantiere. Vietarlo ai minori non fermerà i criminali, ma distoglierà l’attenzione dal vero problema: un’immigrazione incontrollata e ricongiungimenti familiari che hanno creato una generazione di giovani senza radici, pronti a seminare terrore.
[](https://roma.corriere.it/notizie/politica/25_aprile_21/la-proposta-di-legge-a-firma-pd-contro-la-vendita-di-armi-e-coltelli-ai-minori-anche-online-piu-controlli-e-sanzioni-ba65e244-825f-4042-85c1-0c4e8b73bxlk.shtml)[](https://roma.corriere.it/notizie/politica/25_aprile_21/la-proposta-di-legge-a-firma-pd-contro-la-vendita-di-armi-e-coltelli-ai-minori-anche-online-piu-controlli-e-sanzioni-ba65e244-825f-4042-85c1-0c4e8b73bxlk.shtml)
La verità nei numeri: stranieri e criminalità
I dati parlano chiaro e smascherano l’ipocrisia di chi vuole puntare il dito sugli strumenti invece che sui colpevoli. Nel 2025, delle 154 aggressioni sui treni con autore identificato, 32 sono state commesse da italiani (91% della popolazione) e ben 122 da stranieri (solo il 9% della popolazione). La tabella seguente evidenzia la sproporzione nella predisposizione a commettere reati di aggressione, con un focus su chi usa armi da taglio per terrorizzare e ferire.
Gruppo | % Popolazione residente | Numero aggressioni (2025) | Incidenza (aggressioni per 100.000 abitanti) | Predisposizione relativa (rispetto agli italiani) |
---|---|---|---|---|
Italiani | 91% | 32 | 0,058 | 1,0 (riferimento) |
Stranieri | 9% | 122 | 2,259 | 38,95 |
Nota metodologica: L’incidenza è calcolata dividendo il numero di aggressioni per la popolazione residente (assumendo 60 milioni di abitanti, 91% italiani e 9% stranieri) e moltiplicando per 100.000. La predisposizione relativa è il rapporto tra l’incidenza degli stranieri e quella degli italiani. I dati confermano che gli stranieri hanno una propensione a commettere aggressioni 38,95 volte superiore rispetto agli italiani, un dato che si riflette in crimini efferati come quello di Rovigo.
Il fallimento dei ricongiungimenti familiari
Il caso di Rovigo, come quello di Tavullia – dove una 20enne è stata violentata da un marocchino – o le aggressioni sui treni, evidenzia un problema strutturale: i ricongiungimenti familiari e l’immigrazione di seconda generazione. Molti giovani stranieri, cresciuti in Italia senza un’integrazione reale, si trasformano in delinquenti senza scrupoli, come dimostrano i dati: il 44% delle violenze sessuali nel 2023 è attribuito a stranieri, con un picco del 60% per i reati commessi da giovani. Vietare i coltelli non risolverà il problema, perché chi vuole fare del male troverà sempre un’arma – un coltello da cucina, una bottiglia rotta, una spranga. La soluzione non è disarmare i cittadini onesti, ma azzerare i ricongiungimenti familiari che portano in Italia individui senza controllo, riducendo l’immigrazione incontrollata e punendo severamente chi delinque.
[](https://www.repubblica.it/italia/2024/11/26/news/migranti_violenza_frase_meloni_fact_checking_dati-423737826/)
Una giustizia che tradisce le vittime
La vittima di Rovigo, massacrata e violentata, è il simbolo di un’Italia abbandonata. La sua prognosi di 40 giorni è un monito: non possiamo permettere che crimini del genere diventino la norma. Eppure, mentre la Polizia cerca il secondo colpevole, la proposta di Pisani e Serracchiani sembra una beffa: invece di affrontare la criminalità straniera, si parla di vietare i coltelli ai minori, come se un 16enne intenzionato a delinquere non potesse rubare un coltello da casa. La magistratura, spesso accusata di lassismo, deve garantire pene esemplari: il marocchino arrestato e il suo complice in fuga meritano il carcere a vita, non sconti o misure alternative. E le istituzioni devono smettere di ignorare il ruolo dell’immigrazione nel degrado delle nostre città.
Un grido di giustizia per Rovigo
Rovigo è in lutto, ma anche in rivolta. La donna brutalizzata nella stazione non è solo una vittima: è la prova che il sistema ha fallito. Non possiamo accettare che le nostre stazioni diventino terre di nessuno, dove immigrati stupratori agiscono indisturbati. La proposta di vietare i coltelli ai minori è un insulto all’intelligenza: il problema non sono le armi, ma chi le usa per massacrare e violentare. Chiediamo espulsioni immediate per i colpevoli stranieri, pene durissime e un freno ai ricongiungimenti familiari che alimentano la criminalità di seconda generazione. La sicurezza dei cittadini viene prima di tutto: basta con le soluzioni burocratiche, basta con il buonismo. Rovigo, l’Italia intera, merita giustizia. Adesso!
Che coglionE