Circondato e massacrato dagli spacciatori africani: una lunga scia di sangue – VIDEO
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Pontedera, un uomo circondato da branco immigrati e massacrato di botte pic.twitter.com/BBp4lUHWfo
— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) July 19, 2025
**PONTEDERA SOTTO ASSEDIO: NOTTE DI VIOLENZA TRA STAZIONE E PIAZZA GARIBALDI, È ALLARME MARANZA**
Pontedera, 19 luglio 2025 – La un tempo tranquilla cittadina toscana di Pontedera, ormai una sorta di piccola africa, si è trasformata in un teatro di guerriglia urbana nella notte tra venerdì e sabato, con scene di violenza che hanno sconvolto i residenti e richiamano alla mente il fenomeno dei “maranza” che sta dilagando in Italia. Due episodi distinti, ma ugualmente inquietanti, hanno scosso la zona della stazione ferroviaria e piazza Garibaldi, lasciando dietro di sé una scia di sangue, urla e paura. La situazione, ormai fuori controllo, alimenta il timore che Pontedera sia diventata un nuovo epicentro di disordini legati a bande giovanili e al controllo dello spaccio di droga.
Le immagini diffuse sui social dai cittadini, esasperati da una situazione che si ripete da mesi, mostrano scene da brivido: un uomo atterrato e colpito ripetutamente da un gruppo di giovani, identificati come stranieri, nella zona del Condominio Rota, tra via Sacco e Vanzetti e piazza Mario Naldini, vicino alla Coop. L’area, nota per essere un punto di ritrovo serale di gruppi spesso coinvolti in attività illecite, è diventata il fulcro di un’escalation di violenza che sembra non conoscere sosta. L’episodio, avvenuto poco dopo la mezzanotte, ha richiesto l’intervento del 118, ma i sanitari, giunti sul posto, non hanno trovato nessuno, segno che gli aggressori e la vittima si erano già dileguati.
Non è andata meglio in piazza Garibaldi, dove intorno alle 3 del mattino i residenti sono stati svegliati da urla e schiamazzi. “Si sono accoltellati vicino alla piazza e si sono rincorsi fino all’edicola sul Piazzone”, racconta una residente, visibilmente scossa. La mattina del 19 luglio, i cittadini di via della Misericordia si sono trovati davanti a uno spettacolo inquietante: una scia di sangue che si estendeva fino a piazza Unità d’Italia, testimonianza di un regolamento di conti che potrebbe essere legato alla contesa del mercato dello spaccio di droga, come ipotizzano le autorità.
Il parallelismo con il fenomeno dei “maranza” è inevitabile. Come nelle periferie di Milano, Roma o Torino, anche a Pontedera si assiste all’emergere di gruppi di giovani, spesso di origine straniera, che si sfidano in scontri violenti, mostrando un’aperta ostilità verso l’ordine pubblico. Questi episodi richiamano quanto accaduto a Limoges, in Francia, dove individui incappucciati hanno teso imboscate alla polizia, trasformando le strade in un “inferno”. A Pontedera, la situazione non è ancora arrivata a quel livello, ma i segnali sono preoccupanti: la mancanza di arresti immediati, nonostante le segnalazioni ai carabinieri, e l’apparente impotenza delle forze dell’ordine di fronte a una violenza che si ripete da mesi, alimentano il senso di insicurezza tra i cittadini.
La domanda che aleggia è una sola: chi controlla Pontedera? Le ipotesi di una guerra tra bande per il controllo dello spaccio di droga, che si estende anche ai centri vicini, fanno temere che la città sia solo l’ultima vittima di un fenomeno più ampio, che sta trasformando le periferie italiane in zone franche dove la legge fatica a imporsi. I “maranza”, con le loro bravate, i video provocatori sui social e l’arroganza di chi si sente intoccabile, sembrano aver trovato terreno fertile anche in una realtà come Pontedera, un tempo simbolo di tranquillità toscana.
I residenti chiedono risposte: “Non possiamo vivere con la paura di uscire di casa la sera”, lamenta un’abitante di piazza Garibaldi. Ma la sfiducia nelle istituzioni cresce, mentre le forze dell’ordine sembrano incapaci di arginare un fenomeno che si autoalimenta. Serve un intervento deciso, non solo repressivo, ma anche sociale, per spezzare il circolo vizioso di marginalità e violenza che sta trasformando le nostre città. Pontedera è un grido d’allarme: se non si agisce ora, il prossimo episodio potrebbe essere ancora più grave. L’Italia non può permettersi di lasciare che le sue strade diventino il palcoscenico di un nuovo “inferno” urbano.
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