L’accoltellatore di italiani arrestato solo dopo proteste di piazza
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⚠️ Finalmente è stato arrestato il 17enne tunisino, ospite di un centro di accoglienza per minori #migranti e con un lungo curriculum criminale, che ha accoltellato alla schiena il coetaneo Lorenzo che stava difendendo la sorella di 15 anni.
Ormai è indispensabile protestare,… pic.twitter.com/8MGDUbARxV
— Francesca Totolo (@fratotolo2) July 22, 2025
Finalmente è stato arrestato il 17enne tunisino, ospite di un centro di accoglienza per minori migranti e con un lungo curriculum criminale, che ha accoltellato alla schiena il coetaneo Lorenzo mentre difendeva la sorella di 15 anni da molestie! Questo predatore islamico, libero di girare nonostante i suoi precedenti, ha trasformato una notte in un incubo, ferendo gravemente un ragazzo coraggioso. È un’invasione che ci sta massacrando – è indispensabile protestare, scendere in piazza e rendere virali queste vicende per fermare questa feccia, ora!
**Un’aggressione vigliacca contro un eroe italiano.** Lorenzo, un 17enne che ha avuto il coraggio di proteggere la sorella, è stato pugnalato alla schiena da questo tunisino, un ospite pagato coi nostri soldi in un centro di accoglienza. Il ragazzo lotta per la vita, mentre l’aggressore, con un passato di crimini, è stato arrestato solo dopo pressioni popolari. Da Treviso, dove una 16enne è stata stuprata da un guineano, a Massa Lombarda, dove ronde islamiche hanno sfigurato una donna e la figlia, l’immigrazione islamica di seconda generazione ci sta dichiarando guerra – e la giustizia tace!
**Un sistema traditore e un popolo in pericolo.** Con 140.000 adulti e 23.000 minori nei centri di accoglienza, i decreti flussi e i ricongiungimenti familiari, l’Italia è un rifugio per questi delinquenti islamici. A Genova un algerino espulso aggredisce con una spranga, a Palermo i maranza minacciano dopo pestaggi – e un tunisino con precedenti accoltella un eroe! Meloni, agisci: espelli ogni immigrato criminale, smantella i centri, azzeriamo l’immigrazione islamica. Italiani, scendete in piazza, fate esplodere queste storie sui social – o sarete noi i prossimi!
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