Clandestino devasta centro rimpatri e poi fugge dal pronto soccorso
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Immigrato (clandestino, criminale o entrambi)
👉sale sul tetto del centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca
👉 cade
👉 viene trasportato in elicottero all’ospedale
👉 dopo essere stato medicato, fugge dal pronto soccorsoMa l’elicottero non viene usato per i feriti… pic.twitter.com/thbJRaOZ7P
— Francesca Totolo (@fratotolo2) July 24, 2025
Scandalo a Gradisca: Immigrato Clandestino Fugge, Stato Complice!
Un’ondata di indignazione e furia travolge Gradisca! Ieri, 23 luglio 2025, un immigrato clandestino e criminale è salito sul tetto del Centro di Permanenza per i Rimpatri, ha rischiato di ammazzare tutti lanciando tegole, è caduto, è stato trasportato in elicottero all’ospedale e, dopo essere stato medicato, ha avuto il coraggio di fuggire dal pronto soccorso! È una vergogna nazionale, un insulto ai cittadini italiani costretti a subire questi selvaggi mentre lo Stato li coccola e li lascia scappare!
Un Caos Intollerabile
Immaginate la scena: un delinquente clandestino che trasforma un CPR in un circo, cade dal tetto come un idiota e, invece di essere arrestato, viene curato a nostre spese e poi scappa! Questo non è un incidente, è un’umiliazione! Le nostre tasse pagano elicotteri e medici per questi criminali, e la giustizia li lascia liberi di ridere in faccia all’Italia!
Governo e Sistema Complici
Basta con questa follia! Il governo, con le sue politiche immigrazioniste, e il sistema dei CPR, un colabrodo, hanno permesso questo schifo! Chiediamo l’espulsione immediata di tutti i clandestini, la chiusura di questi centri inutili e pene severe per chi fugge! Svegliamoci, o l’Italia sarà invasa da questi fuggiaschi senza legge!
ma come, dopo la caduta lo mandano a prelevare per portarlo in ospedale con un elicottero. Medicato in ospedale, fugge senza lasciare traccia: chi paga le spese, inutili, dell’elicottero? sarebbe ora di finirla di gettare soldi nella spazzatura!
Trasportato in elicottero? Con quello che costa, tanto paghiamo noi. A calci nel culo dovevano portarlo ma non in ospedale, al suo paese.