Ragazzini islamici bruciano la Francia: coprifuoco per i maranza in 15 città francesi

La Francia è sull’orlo del collasso, e l’Italia deve tremare. Secondo un articolo di HuffPost del 24 luglio 2025, in 15 città francesi è stato imposto un coprifuoco per i minori, con multe fino a 150 euro e convocazioni dei genitori in commissariato. Una misura drastica, motivata da un’esplosione di violenza urbana e disordini pubblici, che sta dividendo l’opinione pubblica. I sindaci la difendono come necessario per ristabilire l’ordine, ma i sindacati di polizia ne contestano l’efficacia, mentre il governo invita a rispettarla. Ma dietro questa decisione si nasconde una verità ben più allarmante: un esercito di immigrati di seconda generazione sta mettendo a ferro e fuoco il Paese, e il coprifuoco è solo un palliativo inutile di fronte a una crisi fuori controllo.

### La Francia sotto assedio
I dati demografici sono un campanello d’allarme: un neonato su quattro in Francia porta un nome arabo-musulmano, segno di una trasformazione culturale e sociale inarrestabile. Questa seconda generazione, nata e cresciuta sul suolo francese, si sta ribellando con una violenza senza precedenti. Rivolte, saccheggi e scontri con le forze dell’ordine sono ormai all’ordine del giorno, soprattutto nelle periferie delle grandi città. Il coprifuoco per i minori, introdotto in città come Parigi, Marsiglia e Lione, è un tentativo disperato di contenere questa marea di caos, ma i sindacati di polizia denunciano: le risorse sono insufficienti, e la misura è inefficace contro un fenomeno che ha radici profonde. La Francia, un tempo simbolo di stabilità europea, sta scivolando verso l’anarchia.

### Un problema di immigrazione fuori controllo
La crisi attuale è il frutto di decenni di immigrazione regolare di massa, che ha trasformato la composizione etnica e culturale del Paese. Con un quarto della popolazione di origine musulmana, la Francia si trova a gestire una gioventù alienata, spesso esclusa dal mercato del lavoro e radicalizzata. Questi giovani, figli di immigrati, non si identificano con la cultura francese e vedono nelle rivolte un modo per esprimere il loro malcontento. Le immagini di auto incendiate, negozi distrutti e agenti feriti sono diventate una tragica normalità. Il coprifuoco, con le sue multe e convocazioni, non risolve il problema: è solo un cerotto su una ferita che sanguina.

### L’Italia a rischio: non possiamo permetterci lo stesso destino
L’Italia deve guardare con terrore a ciò che sta accadendo oltre le Alpi. Se la Francia è già al collasso, l’Italia, con i suoi flussi migratori dal Mediterraneo, rischia di seguire lo stesso percorso. Immaginiamo un futuro in cui anche le nostre città, da Milano a Napoli, siano teatro di violenze simili, con un coprifuoco imposto ai minori e un esercito di giovani di seconda generazione che sfida l’ordine pubblico. Con la Francia e la Germania sempre più segnate dall’immigrazione islamica, l’Italia si trova accerchiata da un’Europa in crisi. Non possiamo permettere che la nostra identità culturale e la nostra sicurezza vengano sacrificate.

### Un appello urgente: fermiamo l’immigrazione ora
La lezione della Francia è chiara: l’immigrazione regolare di massa porta al caos. Il governo italiano deve agire subito, imponendo uno stop all’immigrazione regolare da Paesi a maggioranza islamica e adottando politiche rigorose per cacciare chi è già presente, evitando che si creino sacche di alienazione come in Francia. Il coprifuoco non è una soluzione: è un’ammissione di fallimento. L’Italia deve proteggere le sue città, le sue tradizioni e il suo futuro prima che sia troppo tardi.

### Sveglia, Italia!
Il tempo stringe. La Francia brucia, e l’Italia è la prossima. Non lasciamo che i nostri figli crescano in un Paese dove il coprifuoco diventa norma e la violenza urbana regna sovrana. Chiediamo ai leader di agire con coraggio: fermiamo l’immigrazione incontrollata e difendiamo la nostra nazione. Il destino dell’Italia è nelle nostre mani!

Ragazzini islamici bruciano la Francia: coprifuoco per i maranza in 15 città francesi ultima modifica: 2025-07-25T11:24:51+00:00 da V